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CAMERE FEDERALI«Il telelavoro va reso più flessibile»

20.08.24 - 18:44
Lo prevede un progetto di legge approvato dalla Commissione dell'economia e dei tributi del Consiglio nazionale.
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Fonte ats
«Il telelavoro va reso più flessibile»
Lo prevede un progetto di legge approvato dalla Commissione dell'economia e dei tributi del Consiglio nazionale.

BERNA - Le condizioni per il telelavoro vanno rese più flessibili. Lo prevede un progetto di legge, frutto di un'iniziativa parlamentare, approvato per 18 voti a 7 dalla Commissione dell'economia e dei tributi del Consiglio nazionale (CET.N). Il progetto, che va in consultazione, realizza una proposta del "senatore" Thierry Burkart (PLR/AG) inoltrata nel 2016, quando l'attuale presidente del PLR siedeva anche il Consiglio nazionale.

Considerata la realtà attuale del mondo del lavoro, si legge in una nota odierna dei servizi parlamentari, la CET-N giudica indispensabile rendere più flessibile il diritto del lavoro. Una minoranza propone invece di abbandonare il progetto di legge poiché crede che comporterà un deterioramento delle condizioni di lavoro e della tutela della salute.

Verso orario di lavoro personalizzato? - Il progetto della commissione non regola unicamente l'ambito del lavoro da casa, ma il telelavoro in generale. In presenza di un accordo in questo senso, prevede in particolare un'estensione della durata massima del lavoro giornaliero da 14 a 17 ore e una riduzione del riposo giornaliero minimo da 11 a 9 ore. Stando al progetto, il lavoratore deve poter decidere di propria iniziativa di lavorare la domenica saltuariamente; questo aspetto è tuttavia respinto da una minoranza.

In generale, la CET-N considera il progetto come una chiara opportunità per i lavoratori di personalizzare maggiormente l'orario di lavoro, con potenziali grandi vantaggi in termini di conciliabilità tra lavoro e famiglia e in termini di lavoro di assistenza e cura.

Diritto alla disconnessione - In considerazione delle preoccupazioni in merito alla protezione della salute, la commissione ha in particolare integrato nel suo progetto il diritto alla disconnessione. Una delle varianti da porre in consultazione prevede inoltre relativi adeguamenti del diritto delle obbligazioni. Ciò consentirebbe di attuare la prevista flessibilizzazione in modo coerente e di includere una cerchia più ampia di lavoratori.

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