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Lo rivela uno studio di Raiffeisen. La consulente di coppia: «È parte di una relazione sana». Le storie dei nostri lettori.
BERNA - Parlare del proprio salario è un forte tabù. Ma ciò che sorprende è che questa reticenza nel confidarsi avviene tra le mura domestiche, con la propria compagna. A certificarlo è uno studio previdenziale della Banca Raiffeisen risalente all’autunno 2023.
I dati - Ebbene se circa la metà delle coppie (46,9%) parla - secondo lo studio - di spese, tasse, reddito e patrimonio, specie nella fascia di età tra i 31 e i 65 anni, c’è però un buon 53,1% che invece non affronta il tema del proprio compenso, anche se magari si può discutere di altri argomenti finanziari, come le tasse. «Solo il 4,1% della popolazione non parla mai con il proprio partner di questioni finanziarie e previdenziali», spiega ancora l’analisi.
«Mai stato un tabù, abbiamo un conto cointestato»
«Per noi il tema dei soldi non è mai stato un tabù, ne abbiamo parlato fin dall'inizio della nostra relazione», racconta il 39enne S. da Zurigo, «entrambi sappiamo quanto guadagna l'altro e la cosa rende la nostra relazione molto più semplice e rilassata. Stiamo assieme da 11 anni e, da quando conviviamo, abbiamo aperto un conto co-intestato. Nessuno controlla l'altro, è solo un ottimo modo per capire un po' come gestiamo le nostre finanze condivise».
Il commento - La consulente di coppia Katrin Lukas, spiega però quanto sia importante parlare del proprio reddito con il proprio partner. «È parte della trasparenza parlare di guadagni in una relazione, perché il denaro gioca un ruolo importante in ogni relazione. Soprattutto quando le coppie condividono la casa, questo diventa un argomento urgente», spiega. E così, domande su come suddividere i costi, quanto si guadagna e come vengono divisi i lavori domestici, spesso vengono fuori e «devono essere discussi in modo da evitare conflitti», dice la consulente.
«Lei non ha idea di quanto guadagni realmente, non voglio ferirla»
«L'anno scorso ho cambiato lavoro passando dalla mia azienda alla Confederazione, la mia compagna sa che guadagno di più di prima ma non sa esattamente quanto. Immagino pensi sia circa 500 franchi in più ma in realtà sono dai 1'200 ai 1'500 e non gliel'ho mai detto», racconta un lettore anonimo 34enne, «il motivo principale è che lei è molto insoddisfatta del suo impiego attuale e non riesce a trovarne un altro. Io invece ero contento del mio lavoro e questa nuova occasione mi è un po' piovuta addosso. Esco di casa dopo di lei, rientro prima di lei e guadagno circa il doppio... non voglio farla sentire peggio di come già si senta».
Il primo consiglio è semplice: «Per affrontare al meglio questo tema, devi pensare a ciò che è importante per te. Si tratta di trasparenza, equa distribuzione e pianificazione futura. Se questo è chiaro, è più facile avere una conversazione», dice Lukas.
È poi anche utile riflettere attentamente su quali siano le rispettive idee finanziarie. «Le coppie devono continuare a discutere il tema del reddito e del denaro in generale e aggiornare le loro idee, in modo che l'insoddisfazione possa essere identificata rapidamente e si possa fare qualcosa», conclude.
«Io non lo so, ma non lo sa nemmeno lui»
«Non ho idea di quanto guadagni esattamente mio marito ma nemmeno lui lo sa», ammette la 37enne Rebekka di Argovia, «finanziariamente le cose sono ok, lavoriamo entrambi e versiamo una quota fissa sul nostro conto cointestato che copre le spese condivise e i costi fissi. Non è che non parliamo di soldi, ma la questione della busta paga è semplicemente poco importante per noi. Per me l'indipendenza economica è sempre stata fondamentale e voglio che resti così anche in futuro».
