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SVIZZERA«Le predazioni da lupo sono in aumento»

22.08.24 - 15:41
La preoccupazione Società svizzera di economia alpestre: «Servono procedure più veloci».
TiPress
Fonte Società svizzera di economia alpestre
«Le predazioni da lupo sono in aumento»
La preoccupazione Società svizzera di economia alpestre: «Servono procedure più veloci».

BERNA - Il lupo è tornato a far paura. Una situazione insostenibile certificata anche dai dati, pubblicati questo pomeriggio dalla Società svizzera di economia alpestre (SSEA). «Le predazioni stanno nuovamente aumentando in tutte le regioni in cui il lupo è presente», si legge nel comunicato dopo la riunione estiva del comitato. «Servono procedure più veloci affinché i lupi che dimostrano comportamenti problematici vengano prelevati subito. Durante la riunione si è anche discusso delle conseguenze della primavera fredda e piovosa e della difficoltà nella ricerca di personale per l’alpe».

Anche in Ticino il quadro d’insieme è particolarmente difficile: «diversi alpeggi di ovini e caprini hanno già dovuto essere scaricati. E, questione ancora più grave, molti alpigiani e alpigiane stanno seriamente considerando l’abbandono completo della gestione dei loro alpi».

La SSEA punta il dito contro il blocco delle regolazioni preventive dei lupi nell’inverno 2023/2024 a causa dei ricorsi delle associazioni ambientaliste. «D’altro canto, nelle regioni in cui la regolazione è stata attuata con successo, la situazione è rimasta finora tranquilla».

La SSEA continua anche ad esigere autorizzazioni di abbattimento immediate per tutti i lupi che mostrano comportamenti problematici, quali aggirare le misure di protezione delle greggi o avvicinarsi alle aree abitate. «Inoltre, rimarca con fermezza la sua richiesta di continuare la regolazione preventiva dei branchi di lupi. Infine esorta con urgenza i Cantoni a mettere a disposizione delle risorse finanziarie e umane a sufficienza per il prossimo periodo di regolazione, che è alle porte».

A causa della primavera fredda e dello scioglimento tardivo della neve, quest’anno la salita all’alpe si è svolta in generale con due o tre settimane di ritardo rispetto agli anni precedenti. «Pertanto, è presumibile che su molti degli alpi più in alto non sia stato possibile raggiungere il 75% del carico normale stabilito. Per evitare riduzioni dei contributi, si consiglia ai responsabili degli alpeggi di rivolgersi all'ufficio cantonale competente e di presentare una richiesta. Si tratta infatti di un caso di forza maggiore e pertanto le richieste di solito possono essere approvate. Un buon strumento per stimare il carico previsto per il proprio alpeggio è il calcolatore UBG di Agate (menu “Carico stimato”)».

Anche per la stagione 2024 per molte aziende di estivazione è stato molto difficile trovare personale adeguato. «Con il progetto di ricerca “Alppersonal”, condotto dall'HAFL, la SSEA spera di poter contribuire alla ricerca di soluzioni concrete. I primi risultati delle interviste e del sondaggio online con pastori, alpigiane e alpigiani, sono attesi in autunno. Infine verranno redatte delle raccomandazioni pratiche sviluppate insieme al settore che appunto lavora nella pratica».

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