Le aziende lamentano un approccio poco consono degli apprendisti. Intanto, cresce il numero dei quindicenni che si prendono un anno sabbatico.
BERNA - L'estate sta per finire. Mentre molti giovani iniziano un apprendistato, altri quindicenni opteranno per un anno sabbatico, prendendosi una pausa dalla scuola.
I numeri - La soluzione sembra essere sempre più popolare fra i ragazzi svizzeri. Lo dimostrano i dati del barometro della transizione: sale fino al 17% la quota di chi decide di fermarsi per dodici mesi. Negli ultimi anni, la cifra era compresa fra il 9 e il 12%.
No a conclusioni premature - Secondo l'Associazione dei datori di lavoro, il dato potrebbe essere spiegato «con la crisi sopraggiunta dopo la pandemia. Però non bisogna trarre conclusioni premature: in autunno arriveranno nuovi dati e, a quel punto, ci sarà maggiore chiarezza».
Anno "intermedio" per il riorientamento - Tuttavia, il consulente per l'apprendistato Peter Heiniger conferma anche che, per motivi diversi, sono numerosi i giovani che, dopo aver terminato gli studi, optano per un soggiorno all'estero sponsorizzato dai genitori. «Per tanti ragazzi - commenta - è importante trovare un impiego che sia popolare fra i coetanei. Quindi, sono disposti ad aspettare un anno per tergiversare e posticipare la scelta».L'importanza dei genitori - Heiniger ha anche osservato che i genitori giocano un ruolo sempre più importante nelle scelte professionali: "Non solo influenzano le scelte professionali, ma a volte le indirizzano deliberatamente».
«Sono rari i candidati qualificati» - Molti posti di apprendistato, quindi, rimangono vacanti. Le aziende denunciano anche un approccio poco professionale dei giovani. «Si presentano al lavoro con i pantaloni della tuta da ginnastica e con un abbigliamento inadatto. Ormai, sognano di fare gli influencer e gli Youtuber, non hanno interesse a imparare una professione», commenta Tizian Menzi, direttore operativo e formatore presso la Schönenberger & Partner, ditta specializzata in impianti sanitari.
«Sette settimane di ferie» - Nando Brönnimann della Brönnimann Holzbau, sottolinea come sia importante essere felici «se qualcuno si mette in contatto. È sempre difficile trovare giovani falegnami. C'è da dire che, spesso, i ragazzi hanno richieste molto alte, superiori a quelle che possiamo offrire. Alcuni, per esempio, chiedono sette settimane di ferie».