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SVIZZERAIn Svizzera ci sono troppi ospedali

29.08.24 - 06:48
Secondo gli esperti serve una ristrutturazione del sistema sanitario: meno posti letto e nosocomi, più ambulatori.
Deposit Photos
Fonte Tamedia
In Svizzera ci sono troppi ospedali
Secondo gli esperti serve una ristrutturazione del sistema sanitario: meno posti letto e nosocomi, più ambulatori.

SVIZZERA - Ridurre il numero di ospedali e di posti letto. È questa la ricetta per ottimizzare i costi del servizio sanitario svizzero, secondo gli esperti di sanità delle società di consulenza più conosciute. Stando a Marcel Thom di Deloitte, ad esempio, i 278 ospedali che si contano attualmente sul territorio nazionale «sono chiaramente troppi». Un numero elevato, soprattutto per i Cantoni, costretti a tappare i buchi finanziari e ormai non più disposti a farlo. «Ci permettiamo davvero tanto», ha rivelato in un'intervista ai quotidiani del gruppo Tamedia.

Si deve poi porre un limite al quantitativo di posti letto. «Affidarsi a pochi super centri non è la soluzione: è molto difficile gestire grandi ospedali». Per l'esperto infatti «gli ospedali non dovrebbero averne più di 450».

Già nel 2018, uno studio pubblicato dalla società di consulenza PWC mostrava come il numero ottimale di nosocomi in Svizzera sarebbe pari a 52, distribuiti in sette regioni geografiche di assistenza, ciascuna con un bacino di utenza compreso tra 560.000 e 1.790.000 abitanti. Il numero di posti letto per regione varia da 1.300 nella Svizzera orientale a 5.300 nella regione di Zurigo, ma secondo PWC nessun ospedale dovrebbe avere più di 1.000 posti letto. Senza questa restrizione dimensionale, sarebbero sufficienti anche 20 sedi. L'analisi sostiene inoltre che in questo modo il 90% dei pazienti potrebbe ricevere un'assistenza sanitaria adeguata «raggiungendo l'ospedale più vicino entro 30 minuti di auto». Tuttavia nei comuni scarsamente popolati, come quelli nella Svizzera sud-orientale, solo il 69% della popolazione sarebbe in grado di raggiungere una struttura sanitaria entro le tempistiche indicate. E questo comporterebbe una riduzione dello status quo, considerando che oggigiorno la percentuale degli abitanti delle valli remote riesce a raggiungere un ospedale in 30 minuti è più elevata, pari al 78%.

Per Manfred Manser, ex capo della compagnia assicurativa Helsana, la riduzione del numero di nosocomi, compresa tra 50 e 150 (raggiungibili da tutti entro 30 minuti) dovrebbe essere accompagnata alla diffusione di «molti più ambulatori». Insomma, secondo Manser c'è necessità di luoghi che forniscano dei servizi sanitari, piuttosto che cemento e altri posti letto.

Una questione non di facile realizzazione, almeno al momento. A partire dalla riforma delle tariffe ambulatoriali, in stallo da anni, a causa dei dissidi tra i partner tariffarli. A riguardo, la ministra della salute Elisabeth Baume-Schneider ha lanciato recentemente un ultimatum: entro novembre devono trovare una quadra, altrimenti ci penserà il governo federale.


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