L'accordo verrebbe applicato solo in caso di grave scarsità, dopo che saranno state adottate tutte le misure nazionali possibili.
BERNA - L'accordo - sottostante a referendum facoltativo - fra la Svizzera, la Germania e l'Italia riguardante le misure di solidarietà volte a garantire la sicurezza dell'approvvigionamento di gas è pronto per essere trattato dal parlamento.
Stamane il Consiglio federale ha infatti approvato il relativo messaggio comprendente tre decreti: uno riguardante l'approvazione dell'intesa vera e propria, e gli altri due relativi ad altrettanti crediti d'impegno per un totale di 1,3 miliardi di franchi.
L'accordo, spiega una nota governativa odierna, verrebbe applicato solo in caso di grave scarsità di gas, dopo che saranno state adottate tutte le misure nazionali possibili per ridurre il consumo, fra cui figurano la commutazione degli impianti a doppio combustibile, divieti e limitazioni, o ancora il contingentamento per l'industria che fa uso di gas.
In caso di necessità, l'accordo permette alla Svizzera - e di conseguenza a Berlino e Roma - di presentare una richiesta di solidarietà alla Germania e all'Italia per garantire l'approvvigionamento di gas dei clienti protetti, come le famiglie, gli ospedali e i servizi d'emergenza. A titolo di contropartita, in caso di emergenza gli altri due Paesi possono presentare una richiesta di fornitura di gas alla Svizzera.
Affinché tutto ciò sia possibile, il governo chiede al parlamento di approvare una garanzia statale di 300 milioni di franchi con cui la Confederazione potrebbe garantire l'acquisto di gas in caso di misure di solidarietà. Il secondo credito di un miliardo è previsto in particolare per eventuali compensazioni che la Confederazione dovrebbe versare a fronte di misure sovrane adottate in Germania o in Italia a favore della Svizzera.
L'onere finanziario per la Confederazione, assicura la nota, sarebbe di durata temporanea per entrambi i crediti. I costi derivanti dalle forniture di gas proveniente dalla Germania o dall'Italia saranno a carico dei clienti finali. Viceversa, qualora fosse la Svizzera a fornire il gas, la Confederazione avrebbe facoltà di fatturare i costi alle parti contraenti estere.