La disparità salariale tra il settore pubblico e quello privato è del 12%. La soluzione sul tavolo non piace a tutti
BERNA - I dipendenti della Confederazione guadagnano di più di quelli che occupano posizioni analoghe nel settore privato. La differenza è di circa il 12%. Lo rivela un recente studio sulle disparità salariali.
In Svizzera il salario medio annuo nel settore privato è di 92'723 franchi. Quello dei dipendenti dell’amministrazione federale, invece, si attesta a 118'457 franchi. Differenze salariali simili si osservano anche a livello cantonale e comunale.
«Per le piccole e medie imprese è particolarmente difficile tenere il passo», spiega il presidente dei Verdi Liberali Jürg Grossen. A suo dire, si tratta di uno sviluppo problematico, soprattutto se si considera la carenza di mano d'opera qualificata.
Grossen ha dunque presentato una mozione per chiedere che in futuro gli stipendi dell'amministrazione federale rimangano «più in linea con il mercato» e che non aumentino in maniera sconsiderata.
«Questo non solo rafforzerebbe l'accettazione della pubblica amministrazione, ma porterebbe anche a significativi risparmi», ha dichiarato il politico. Nel 2023 si sarebbero potuto risparmiare «più di 100 milioni» di franchi. Il Consiglio federale raccomanda di accettare la proposta.
Ma non tutti concordano - Il consigliere nazionale David Roth (PS) riconosce il problema, ma non accoglie le soluzioni di Grossen: «Dobbiamo fare in modo che questa situazione sia corretta all'interno del settore privato. Necessitiamo di salari minimi e di una migliore copertura con contratti collettivi di lavoro vincolanti», ha dichiarato il lucernese.
Roth critica anche lo studio sopracitato. A suo dire, i salari dell'amministrazione federale non possono essere confrontati con quelli delle piccole medie imprese. Il confronto andrebbe invece fatto con la «concorrenza analoga» nel settore privato, dato che i dipendenti delle aziende più grandi e delle regioni più urbanizzate guadagnano generalmente di più.
La consigliera nazionale Greta Gysin (Verdi), dal canto suo, fa eco a Roth: «Purtroppo, Grossen sta formulando ipotesi sbagliate». Diversi studi dimostrano che i dipendenti dell'amministrazione federale guadagnano di più nelle fasce salariali basse, ma molto di meno (sempre rispetto al settore privato) nelle fasce più alte.
Attualmente è in corso uno studio corrispondente da parte dell'Ufficio federale del personale - «dovremo aspettare i risultati», dichiara Gysin. Un'applicazione "alla lettera" della proposta di Grossen comporterebbe l'aumento dei salari degli impiegati federali che guadagnano maggiormente, e l'abbassamento del salario di coloro che guadagnano meno. «Questo non sarebbe certo nello spirito dell'autore della mozione», ha concluso Gysin.