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SVIZZERAIn ambito infermieristico c'è ancora molto da fare

31.08.24 - 13:56
Gli ospedali respingono il progetto di legge sulle cure infermieristiche, giudicandolo «estraneo al sistema»
Depositphotos (IgorVetushko)
Fonte Ats ans
In ambito infermieristico c'è ancora molto da fare
Gli ospedali respingono il progetto di legge sulle cure infermieristiche, giudicandolo «estraneo al sistema»

BERNA - I partiti e i gruppi di interesse accolgono prevalentemente con favore la proposta del Consiglio federale per l'attuazione della seconda tappa dell'iniziativa sulle cure infermieristiche. Tuttavia, chiedono miglioramenti. Gli ospedali, invece, respingono in blocco il progetto di legge.

Lo scorso maggio, il Consiglio federale ha deciso di attuare la seconda tappa dell'iniziativa sulle cure infermieristiche, approvata dal popolo nel 2021, con la nuova Legge federale sulle condizioni di lavoro nel settore delle cure infermieristiche (LCInf) e l'adeguamento dell'attuale Legge federale sulle professioni sanitarie (LPSan). La bozza è stata posta in consultazione fino a fine agosto.

Tra le innovazioni vi è il fatto che gli infermieri dovrebbero generalmente ricevere i loro orari di lavoro con almeno quattro settimane di anticipo e che la settimana lavorativa massima verrebbe ridotta dalle attuali 50 ore a 45 ore. In futuro, l'orario di lavoro normale settimanale dovrebbe essere compreso tra le 38 e le 42 ore.

Con questo nuovo progetto, il Consiglio federale vuole anche obbligare le parti sociali ad avviare discussioni per migliorare le condizioni di lavoro e a negoziare contratti collettivi di lavoro (CCL). Il governo federale sottopone in consultazione due varianti.

Secondo la prima variante, dovrebbe essere consentito discostarsi dai requisiti della nuova legge federale in un CCL. La seconda variante prevede che ciò non sia possibile. Il Consiglio federale privilegia la prima opzione.

L'UDC respinge l'obbligo di un CCL - L'UDC si oppone «fermamente» soprattutto l'obbligo delle parti sociali di negoziare contratti collettivi di lavoro, come dichiarato nella sua risposta alla consultazione. L'intervento del Consiglio federale nei dettagli dei contratti di lavoro e l'obbligo di stipulare contratti collettivi di lavoro renderebbe il sistema sanitario più costoso e aggraverebbe la carenza di personale qualificato, sottolinea il partito.

L'UDC respinge inoltre la possibilità di fatturare autonomamente i servizi forniti dagli esperti in cure infermieristiche, sostenendo che ciò porterebbe a un ulteriore aumento del volume. D'altro canto, l'UDC è favorevole a una formazione basata sulla pratica per gli esperti delle cure infermieristiche in modo da alleggerire l'onere dei medici attraverso una nuova divisione dei compiti.

PLR: attenzione ai costi aggiuntivi - Il PLR sostiene le misure che mirano a migliorare le condizioni di lavoro nel settore infermieristico. Tuttavia, il partito rifiuta «un diritto del lavoro separato per un gruppo professionale specifico». L'iniziativa sulle cure infermieristiche dovrebbe essere attuata nel quadro delle leggi e delle ordinanze esistenti.

I «requisiti centralisti» non dovrebbero portare a un indebolimento del collaudato partenariato sociale. Il PLR mette in guardia anche da costi aggiuntivi fino a 1 miliardo di franchi. Se il Consiglio federale ritiene che le misure possano essere controbilanciate con risparmi in altri settori, deve dimostrarlo con esempi concreti, chiede il partito. Tuttavia tenuto conto dell'attuale situazione finanziaria di molti ospedali, questa ipotesi è discutibile.

Centro: combattere le carenze - Il Centro è favorevole a una maggiore compatibilità tra la professione di infermiere e la famiglia. Inoltre, rendendo tale lavoro più attraente, si può affrontare la carenza di manodopera qualificata nel settore, sostiene il partito.

Per quanto riguarda la tutela dei lavoratori, dovrebbe essere possibile derogare alle nuove norme federali solo in favore del personale curante. Ciò corrisponde alla seconda variante proposta dal Consiglio federale.

PS: progetto poco ambizioso - Il PS accoglie con favore il progetto del Consiglio federale, ma lo considera «poco ambizioso», come scrive il partito nella sua presa di posizione. L'obbligo proposto di negoziare contratti collettivi di lavoro rappresenta un mezzo adeguato per migliorare le condizioni di lavoro. Il PS sostiene quindi la seconda variante, la quale prevede che i risultati dei negoziati sui CCL non debbano essere inferiori agli standard minimi stabiliti dalla legge.

I Verdi e i Verdi liberali chiedono al Consiglio federale di includere nel progetto un modello di finanziamento in cui i Cantoni, in quanto livello di Stato coinvolto nel settore sanitario, sarebbero responsabili. I Verdi non condividono la proposta di rinunciare ai requisiti minimi in materia di personale. Il Consiglio federale ignora una preoccupazione centrale dell'iniziativa sulle cure infermieristiche.

Ospedali: «immaturi e non sistematici» - L'associazione degli ospedali svizzeri H+ respinge il progetto proposto dal Consiglio federale per l'attuazione della seconda tappa dell'iniziativa nella sua forma attuale. Le misure proposte sono «immature ed estranee al sistema». Indebolirebbero il collaudato partenariato sociale e comporterebbero notevoli costi aggiuntivi senza che il finanziamento sia chiarito.

Invece di «nuovi requisiti centralisti», agli ospedali dovrebbe essere concessa una maggiore libertà imprenditoriale attraverso tariffe che coprano i costi. Gli ospedali e le cliniche potrebbero allora, in collaborazione con i partner sociali, offrire al personale specializzato condizioni di lavoro interessanti e garantire la qualità delle cure.

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