Berna si esprime per la prima volta precisando che «diversi fattori impongono di trattare con i guanti» le situazioni sospette.
BERNA - Nel mirino della critica per la sua gestione del caso delle potenziali firme false, la Cancelleria federale ha commentato oggi per la prima volta ufficialmente la questione. Diversi fattori impongono di trattare con i guanti le situazioni sospette, ha dichiarato giustificando la propria politica di comunicazione.
Dopo lo scoop di ieri dei giornali Tamedia sull'avvio di un'inchiesta da parte del Ministero pubblico della Confederazione (MPC) su possibili frodi nelle raccolte firme di iniziative e referendum - il sospetto è che società commerciali che si occupano di svolgere questo compito abbiano falsificato delle sottoscrizioni - diversi parlamentari e addetti ai lavori hanno disapprovato l'operato della Cancelleria federale.
È infatti emerso come essa fosse a conoscenza da tempo della vicenda, ma non abbia informato attivamente in merito. In molti hanno ritenuto incomprensibile che le irregolarità siano venute a galla solo dopo un'indagine dei media.
La Cancelleria ha replicato tramite una dichiarazione diffusa nel tardo pomeriggio, spiegando tra le altre cose perché il pubblico non sia stato ragguagliato prima. «Il segreto d'ufficio, la presunzione d'innocenza, i procedimenti penali in corso e la tutela della libertà di voto impongono di trattare con discrezione i casi sospetti esistenti», si legge nella presa di posizione. La prima preoccupazione è quella di individuare gli eventuali colpevoli, viene aggiunto.