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ZURIGOSpara sull'immagine di Gesù, poi si scusa. Ma non convince

09.09.24 - 15:31
La verde liberale Sanija Ameti giustifica il suo gesto postato sui social. Ma per gli esperti è stata una bravata segno di grande ignoranza
Instagram/sanija.ameti
Spara sull'immagine di Gesù, poi si scusa. Ma non convince
La verde liberale Sanija Ameti giustifica il suo gesto postato sui social. Ma per gli esperti è stata una bravata segno di grande ignoranza

ZURIGO - Sanija Ameti (32 anni), co-presidente del movimento progressista Operazione Libero, consigliera comunale dei Verdi liberali a Zurigo e tiratrice per hobby, è finita nell'occhio del ciclone. In un post su Instagram si è mostrata prima con un'arma in mano, intenta ad esercitarsi, per poi postare un'immagine che ritrae la Vergine Maria con in braccio Gesù bambino, entrambi crivellati di colpi.

Una foto, quest'ultima, che ha scatenato un putiferio. Ameti, nel frattempo, l'ha cancellata e si è scusata sostenendo di aver avuto a disposizione solo un catalogo d'arte e non aver prestato attenzione al contenuto delle immagini.

«Solo scuse» - «Scuse banali», secondo Gaudenz Freuler, che ha analizzato il dipinto dal punto di vista storico-artistico per la Casa d'Aste Koller. «Ogni opera d'arte a contenuto religioso - che si tratti di un quadro della Madonna del Medioevo o di una scultura di Buddha o di Mosè - è intrisa di un forte simbolismo religioso». «Se si "spara" alla Madonna e al suo bambino in un quadro e poi si pubblica stupidamente questo atto online, tutti penseranno che si intende offendere un preciso gruppo di persone», sottolinea il professore emerito di storia dell'arte. «Un conto è fare una cosa del genere in un momento di debolezza mentale, in privato. Un'altra cosa, invece, è postare narcisisticamente l'intero processo sui social media».

Andreas Schalbetter, gesuita e consulente per la comunicazione, trova l'azione di Ameti irritante e spaventosa. Parla di un linguaggio simbolico violento e aggressivo e paragona l'azione della consigliera comunale ad atti magici come la pratica del voodoo.

«Per noi cristiani, Dio passa anche attraverso Gesù Cristo. Le immagini e le icone cristiane riassumono e simboleggiano la fede», afferma Schalbetter. «Trafiggere un'immagine di Gesù e Maria con un'arma da fuoco ferisce i sentimenti dei cristiani. Postare l'immagine è un atto di cattivo gusto».

Schalbetter abbozza delle ipotesi su quanto accaduto: «Secondo la signora Ameti si è trattato di un atto accidentale. La sua famiglia si è rifugiata in Svizzera per sfuggire alla guerra in quella che oggi è la Bosnia. In questo contesto, dove religioni ed etnie si scontrano, abbiamo bisogno di un linguaggio simbolico diverso: non di violenza, ma di rispetto reciproco».

«Mostra una terribile ignoranza» - Anche lo studioso di religioni Andreas Tunger-Zanetti reputa problematica l'atto di Ameti. «Si tratta di figure centrali della fede cattolica che sono state mostrate con fori di proiettile in testa. Anche se la percentuale di cristiani devoti fosse minima, la cosa resterebbe inaccettabile».

Se pure Ameti non avesse riconosciuto l'immagine come una rappresentazione religiosa, questo non basterebbe a migliorare le cose. «Dimostra una terribile ignoranza che non si addice a un politico». Tuttavia, per lo studioso, c'è qualcos'altro di ancora più scioccante: «A prescindere dal contenuto religioso, trovo molto discutibile sparare contro rappresentazioni umane».

Contattati da 20 Minuten, Ameti e Operazione Libero hanno preferito non commentare l'accaduto.

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