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CANTONE/SVIZZERAIl turismo dei farmaci (che non si trovano): gli svizzeri passano il confine

09.09.24 - 23:29
Per soddisfare la domanda locale, le farmacie ticinesi stanno cercando di importare alcuni farmaci dalle farmacie dei Paesi vicini
Foto Deposit
Fonte 20 Minutes
Il turismo dei farmaci (che non si trovano): gli svizzeri passano il confine
Per soddisfare la domanda locale, le farmacie ticinesi stanno cercando di importare alcuni farmaci dalle farmacie dei Paesi vicini

LUGANO/GINEVRA - Che vi sia carenza di farmaci è un fatto noto e così si cerca di reperire il prodotto mancante in altri modi. Uno di questi è passare il confine e andare a trovare nelle farmacie italiane quello che non si trova in Svizzera.

La questione è stata sollevata anche dal sito 20 Minutes, che ha riportato la testimonianza di un'anziana signora che si reca a Cannobio (Verbano-Cusio-Ossola, Piemonte) per comprare le benzodiazepine.

«Dipendo da loro per dormire. In Italia, la mia prescrizione è riconosciuta e sono sicura di trovarle, e sono più economiche» ha dichiarato.

Non è l'unica stando al suo racconto e diversi sono i clienti ticinesi che si riversano nelle farmacie della vicina Italia per acquistare farmaci.

«Sonniferi, antipertensivi e regolatori del battito cardiaco sono gli articoli più richiesti» ha dichiarato a 20 Minutes Federico Tamò, portavoce dell'Associazione Farmacisti Ticinesi.

Aggiunge che «le forniture di farmaci a basso costo, come antibiotici e antidolorifici, sono sempre più limitate in Svizzera. Tuttavia, sono ancora garantite grazie al sistema di dispensazione frazionata, che prevede che i pazienti ricevano il numero esatto di compresse di cui hanno bisogno, anziché scatole intere».

Tutti sulla stessa barca - Per soddisfare la domanda locale, le farmacie ticinesi stanno cercando di importare alcuni farmaci dalle farmacie dei Paesi vicini, spiega il farmacista. «Ma questo è possibile solo per i prodotti che non rientrano nella legge sugli stupefacenti (LStup). Di conseguenza, non è possibile importare ansiolitici come lo Xanax o il Temesta, che richiedono la prescrizione medica sia in Svizzera che in Italia».

Il portavoce sottolinea che c'è una carenza a livello nazionale e persino internazionale. «Siamo tutti nella stessa barca! Nei Paesi con un maggior numero di consumatori, come la Francia, l'Italia o la Germania, le possibilità di trovare determinati farmaci sono maggiori», sostiene.

«Fortunatamente, non tutti i mercati reagiscono allo stesso modo. Inoltre, anche i frontalieri vengono in Svizzera per rifornirsi dei farmaci che non hanno a casa».

Ralitza Gauthier, co-responsabile di Pharma 24 a Ginevra, afferma che è «molto probabile» che i ginevrini si riforniscano dalla Francia «perché abbiamo avuto molte scorte e continuiamo ad averne», anche se sottolinea che non ci sono cifre a sostegno.

D'altra parte, la farmacista conferma anche la situazione opposta: «Negli ultimi due anni, le persone che vivono in Francia acquistano a Ginevra i farmaci che non riescono a trovare in patria, in particolare antibiotici e antinfiammatori».

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