Per soddisfare la domanda locale, le farmacie ticinesi stanno cercando di importare alcuni farmaci dalle farmacie dei Paesi vicini
LUGANO/GINEVRA - Che vi sia carenza di farmaci è un fatto noto e così si cerca di reperire il prodotto mancante in altri modi. Uno di questi è passare il confine e andare a trovare nelle farmacie italiane quello che non si trova in Svizzera.
La questione è stata sollevata anche dal sito 20 Minutes, che ha riportato la testimonianza di un'anziana signora che si reca a Cannobio (Verbano-Cusio-Ossola, Piemonte) per comprare le benzodiazepine.
«Dipendo da loro per dormire. In Italia, la mia prescrizione è riconosciuta e sono sicura di trovarle, e sono più economiche» ha dichiarato.
Non è l'unica stando al suo racconto e diversi sono i clienti ticinesi che si riversano nelle farmacie della vicina Italia per acquistare farmaci.
«Sonniferi, antipertensivi e regolatori del battito cardiaco sono gli articoli più richiesti» ha dichiarato a 20 Minutes Federico Tamò, portavoce dell'Associazione Farmacisti Ticinesi.
Aggiunge che «le forniture di farmaci a basso costo, come antibiotici e antidolorifici, sono sempre più limitate in Svizzera. Tuttavia, sono ancora garantite grazie al sistema di dispensazione frazionata, che prevede che i pazienti ricevano il numero esatto di compresse di cui hanno bisogno, anziché scatole intere».
Tutti sulla stessa barca - Per soddisfare la domanda locale, le farmacie ticinesi stanno cercando di importare alcuni farmaci dalle farmacie dei Paesi vicini, spiega il farmacista. «Ma questo è possibile solo per i prodotti che non rientrano nella legge sugli stupefacenti (LStup). Di conseguenza, non è possibile importare ansiolitici come lo Xanax o il Temesta, che richiedono la prescrizione medica sia in Svizzera che in Italia».
Il portavoce sottolinea che c'è una carenza a livello nazionale e persino internazionale. «Siamo tutti nella stessa barca! Nei Paesi con un maggior numero di consumatori, come la Francia, l'Italia o la Germania, le possibilità di trovare determinati farmaci sono maggiori», sostiene.
«Fortunatamente, non tutti i mercati reagiscono allo stesso modo. Inoltre, anche i frontalieri vengono in Svizzera per rifornirsi dei farmaci che non hanno a casa».
Ralitza Gauthier, co-responsabile di Pharma 24 a Ginevra, afferma che è «molto probabile» che i ginevrini si riforniscano dalla Francia «perché abbiamo avuto molte scorte e continuiamo ad averne», anche se sottolinea che non ci sono cifre a sostegno.
D'altra parte, la farmacista conferma anche la situazione opposta: «Negli ultimi due anni, le persone che vivono in Francia acquistano a Ginevra i farmaci che non riescono a trovare in patria, in particolare antibiotici e antinfiammatori».