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SVIZZERAQuanti ritardi e cancellazioni: l'estate “nera”dei passeggeri di Swiss

12.09.24 - 19:30
È il risultato dell'indagine condotta da Flighright. Male anche gli aeroporti svizzeri.
Moritz Hager/Tamedia AG
Fonte 24 heures / ATS
Quanti ritardi e cancellazioni: l'estate “nera”dei passeggeri di Swiss
È il risultato dell'indagine condotta da Flighright. Male anche gli aeroporti svizzeri.

BERNA - Quasi uno su due. Secondo un’indagine condotta da Flightright, portale che si dedica alla tutela dei diritti di chi viaggia in aereo, il 43% dei voli effettuati da Swiss ha registrato dei ritardi.

La classifica - L’intervallo considerato va da giugno a inizio settembre. La compagnia aerea svizzera non è da sola: fra i “campioni” dei voli in ritardo c’è anche Easyjet, ITA Airways e la greca Aegean Airlines.

I dati - In generale, le compagnie del gruppo Lufthansa hanno registrato, in media, ritardi di oltre 15 minuti per il 27% dei loro voli. Anche per quanto riguarda le cancellazioni, le percentuali sono fra le “peggiori”: Eurowings è in testa con il più alto tasso in Europa (3,09%), davanti a Lufthansa (2,9%) e Swiss (2,61%).

Metodologia contestata - Secondo Michael Pelzer, portavoce di Swiss, le classifiche di questo tipo «ignorano le ragioni esterne di un ritardo o di una cancellazione. Inoltre, forniscono un quadro semplificato e fuorviante della situazione».

Gli aeroporti: male Zurigo e tutta la Svizzera- Flightright ha confrontato anche 30 aeroporti. I risultati mostrano che i tedeschi hanno la più alta percentuale di cancellazioni. L'aeroporto di Berlino Brandeburgo è in cima alla lista durante le vacanze estive, con un tasso di cancellazione del 3,01%. Zurigo è lontano, quarto, con una percentuale del 2,37%. In termini di ritardi, la Svizzera è al primo posto con il 38,78%, davanti alla Grecia (36,97%) e alla Turchia (36,52%).

L’impatto della guerra in Ucraina - Fra i motivi, stando a quanto riferisce Ignace Jeannerat, portavoce dell'aeroporto di Ginevra, ci sono «l’elevata domanda di viaggi, la congestione dello spazio aereo, gli scioperi e le azioni degli attivisti per il clima». Inoltre, «la guerra in Ucraina ha causato lo spostamento dei flussi verso un’area già fortemente congestionata».

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