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SVIZZERAÈ finita l'era delle star negli spot? Svizzera Turismo nel mirino dei tagli

13.09.24 - 15:34
«La riduzione del budget colpirebbe le destinazioni più piccole»
Screenshot Svizzera Turismo
Fonte Tages ANzeiger
È finita l'era delle star negli spot? Svizzera Turismo nel mirino dei tagli
«La riduzione del budget colpirebbe le destinazioni più piccole»

BERNA - «La pubblicità è l'anima del commercio», diceva già Henry Ford e bene lo sa anche Svizzera Turismo che, nel corso degli anni, ha spesso incentrato le proprie campagne promozionali per "spingere" le destinazioni elvetiche facendo ricorso a grandi investimenti e a testimonial di fama mondiale.

Ultimi in ordine di tempo, la leggenda del tennis Roger Federer che insieme all'attore danese Mads Mikkelsen ha appena realizzato un nuovo video per mostrare le bellezze della Svizzera che si appresta a colorarsi per l'autunno. E sono anche altri i testimonial che in passato hanno fatto la loro comparsa in spot e filmati come, solo per citare un altro caso, la star televisiva Michelle Hunziker.

Oggi - Ma adesso, in tempi di tagli al budget federale e con la necessità di risparmiare che si fa sempre più pressante, sotto la scure potrebbe finire anche Svizzera Turismo: l'agenzia di marketing è infatti in discussione. Anche in virtù di un ragionamento secondo cui, in un'era di overtourism, i visitatori si muovono sempre più seguendo le più svariate direttrici rispetto a quanto propagandato in spot da personaggi famosi.

Dubbi - Per promuovere la Confederazione come destinazione turistica, Svizzera Turismo ha ovviamente una vasta rete, con rappresentanti in varie nazioni. Organizza inoltre eventi e mantiene i contatti con i rappresentanti del settore. E ora ci si chiede se Svizzera Turismo, nella sua forma attuale, sia ancora necessaria, dato che la Svizzera registra cifre record per quanto riguarda i pernottamenti. Numeri in certe destinazioni talmente elevati, da generare, come detto, il fenomeno dell'overtourism.

Politica - A ciò si aggiungono anche altre considerazioni come quella espressa dall'esponente del PS di Lucerna David Roth che ha recentemente proposto di vietare a Svizzera Turismo di fare pubblicità nei mercati a lunga distanza come l'Asia o il Nord e il Sud America. Ciò sarebbe in contraddizione anche con gli obiettivi climatici della Confederazione.

Replica - Svizzera Turismo, invece, sostiene di avere bisogno del budget attuale per orientare il turismo in tutte le regioni, dall'alta alla bassa stagione e distribuire così meglio la massa di viaggiatori nel corso dell'anno. E per dimostrare la propria influenza ha presentato, in estate, dei dati secondo cui l'agenzia influenzerebbe un pernottamento su sette in Svizzera.

Alternative - Il gruppo di esperti guidati da Serge Gaillard, che ha presentato solo pochi giorni fa delle raccomandazioni su come eliminare i deficit strutturali nel bilancio della Confederazione, ha analizzato anche questa realtà. E nel rapporto presentato, si prevede di ridurre del 20% i finanziamenti a Svizzera Turismo. Circa la metà delle risorse di Svizzera Turismo proviene da contributi federali e il resto da contributi privati di operatori turistici e altri partner pubblicitari.

Cifre - Il contributo federale ammonta a 50-60 milioni di franchi all'anno. Per il 2027, il rapporto degli esperti prevede un risparmio di 11 milioni di franchi.

Replica - Sebbene le persone vicine a Svizzera Turismo comprendano la necessità di risparmiare, non riescono a capire perché voci di bilancio molto più grandi debbano essere tagliate solo del 5%, mentre la piccola voce di bilancio di Svizzera Turismo debba essere ridotta del 20%.

Commento - Il problema, spiega il responsabile della comunicazione di Svizzera Turismo Markus Berger, è che «i contributi del governo federale servono a finanziare le basi per le campagne e le attività a cui si uniranno in seguito altri partner, quindi l'impatto del taglio del budget è molto maggiore del 20%». Perché se «non possiamo più offrire questa o quella piattaforma di marketing, i partner non vi faranno più pubblicità e noi perderemo i loro contributi». Secondo Berger, il taglio previsto è quindi più vicino al 30% che al 20% e «le destinazioni più piccole ne risentirebbero».

Futuro - «Svizzera Turismo ha già calcolato questo nuovo scenario internamente», dice Berger. «Non possiamo più compensare una tale perdita di entrate con le tradizionali misure di riduzione dei costi. Di conseguenza, l'offerta dovrebbe essere drasticamente ridotta e dovremo ritirarci da diversi Paesi». E la conseguenza, secondo Berger sarà che mentre «le grandi destinazioni svizzere potranno permettersi di fare da sole la pubblicità nei mercati a lunga distanza, le più piccole che ora lo fanno con noi e non potranno più». E così ecco che i tagli al budget non «combatteranno l'overtourism, ma piuttosto le pari opportunità nel turismo svizzero».

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