Mentre si discute su come finanziare il rafforzamento dell'esercito arriva la proposta dell'Udc, che propone la "tassa sicurezza"
BERNA - Un assaggio del dibattito che occuperà il Consiglio nazionale, in relazione agli stanziamenti per il rafforzamento dell'esercito, arriva dall'UDC.
La proposta, anticipata dai quotidiani di CH Media, è di quelle che potrebbero far discutere. L'idea infatti è di attingere dagli stranieri che risiedono permanentemente in Svizzera, imponendo loro la tassa d'esenzione dall'obbligo militare. Un po' come già accade per gli svizzeri che non prestano servizio militare o lo prestano solo parzialmente.
«I cittadini svizzeri offrono il loro contributo per la sicurezza del Paese. Gli stranieri ne beneficiano senza dover dare nulla in cambio», ha spiegato il consigliere nazionale UDC Alfred Heer. La tassa dovrebbe essere la stessa prevista per gli uomini svizzeri, cioè il tre per cento del reddito imponibile, ogni anno, così come calcolato nell’ambito dell’imposta federale diretta. Importo minimo: 400 franchi. Questa tassa, secondo i calcoli di CH Media, potrebbe portare nelle casse dell'esercito altri 200 milioni di franchi annui.
Se la proposta rischia di incontrare un muro, almeno a sinistra, sembra poter essere accolta quantomeno con interesse dal fronte centista. Il consigliere nazionale Martin Candinas (Il Centro) ritiene che valga «la pena di esaminarla». Sembra aperto all'idea anche il consigliere nazionale del PLR Heinz Theiler: «Ci sono molti stranieri che crescono qui e rinviano la loro naturalizzazione per non dover prestare servizio militare», ha fatto notare.
In giugno il Consiglio degli Stati ha deciso di mettere a disposizione dell'esercito, per i prossimi quattro anni, quattro miliardi di franchi in più rispetto a quanto richiesto dal Consiglio federale. Su questo punto dovrebbe essere d'accordo anche il Consiglio nazionale, che mercoledì e giovedì deciderà in merito.