Val-de-Travers si è classificato in fondo alla speciale classifica del periodico economico Handelszeitung: «È ingiusto».
VAL-DE-TRAVERS - Val-de-Travers non ci sta. Il comune neocastellano, dichiarato recentemente località peggiore della Svizzera in una speciale classifica stilata da Handelszeitung, è su tutte le furie.
Ma andiamo con ordine. I criteri dello studio? La graduatoria pubblicata ieri, giovedì 19 settembre, dal periodico economico e allestita in collaborazione con la società di consulenza zurighese IAZI tiene conto di 51 fattori, che considerano elementi quali il livello delle tasse, i prezzi degli immobili, la sicurezza, le infrastrutture, la posizione, l'offerta di scuole, le opportunità di fare acquisti e tanto altro ancora. Sono stati analizzati 954 comuni, cioè tutti quelli con oltre 2000 abitanti.
«Questa classifica riporta qualcosa di giusto, ma anche tante informazioni sbagliate», ha ammesso al Blick Niels Rosselet-Christ, presidente dell'UDC del canton Neuchâtel. Iniziamo dai dati veritieri: l'elevata tassazione e il tasso di occupazione. «Il Canton Neuchâtel è lontano dall'essere un paradiso fiscale», ha spiegato il politico. E sul fronte occupazionale assicura che garantire posti di lavoro ai giovani non è facile «perché la concorrenza transfrontaliera è molto elevata».
Etichettare Val-de-Travers come comune peggiore della Svizzera però è, per il responsabile dell’Udc cantonale, alquanto eccessivo. «Ci sono molti aspetti positivi che non vengono presi in considerazione: i prezzi degli alloggi, i trasporti pubblici, le infrastrutture sportive e scolastiche».
Ma quindi la classifica del periodico economico è oggettiva? «Non abbiamo l’efficienza di una città, ma abbiamo un’ottima qualità di vita. Sono convinto che nessuno degli autori dello studio sia venuto a passare qualche ora nella nostra campagna».
Un’opinione condivisa anche dal fronte opposto. Eric Sivignon, presidente socialista di Val-de-Travers difende a denti stretti il suo comune. «È assurdo dire che sia la località peggiore del paese. Se fosse così significa che in Svizzera si vive davvero molto bene».
Sivignon è molto scettico verso questi studi. «Si tratta di un’occasione per sottolineare un aspetto decisivo: la felicità di vivere in una regione non si limita all’importo che versiamo nelle casse comunali».