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ZURIGOSe lo Stato ti paga la consulenza "anti divorzio"

22.09.24 - 21:17
L'idea del consigliere nazionale evangelico bernese Marc Jost che trova sostegno anche nel mondo accademico.
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Fonte ats
Se lo Stato ti paga la consulenza "anti divorzio"
L'idea del consigliere nazionale evangelico bernese Marc Jost che trova sostegno anche nel mondo accademico.

ZURIGO - Lo Confederazione dovrebbe impegnarsi per preservare le unioni di coppia, offrendo in questo campo un sostegno alla consulenza anche preventiva, per stabilire se vi è compatibilità fra due persone. Meglio infatti muoversi presto che intervenire quando tutto diventa più difficile e più caro, al momento della separazione o del divorzio. L'idea, lanciata dal consigliere nazionale evangelico bernese Marc Jost, trova favore anche nel mondo accademico.

Ogni anno in Svizzera si registrano 17'000 divorzi e un numero triplo di coppie non sposate si lascia, ricorda oggi la SonntagsZeitung. Secondo Jost, che è attivo nella chiesta protestante, lo stato dovrebbe intervenire per scongiurare il più possibile queste situazioni. A suo avviso vi sono numerosi argomenti finanziari e socio-politici a favore di un maggior impegno: ad esempio, ogni separazione comporta grandi sofferenze e implica costi per lo stato.

Sempre secondo il 50enne per evitare le fratture relazionali bisogna iniziare presto, con verifiche di compatibilità all'inizio del rapporto. Lui e la moglie hanno seguito questa strada, ha spiegato l'interessato al domenicale. I controlli comprendono il percorso di studio, i valori, gli interessi, il rapporto con la famiglia, ma anche l'aspetto estetico e la gestione della sessualità. Jost ritiene che tali controlli dovrebbero essere sovvenzionati dallo stato.

La proposta è vista di buon occhio dagli esperti. Il noto psicologo della coppia e della famiglia Guy Bodenmann, dell'Università di Zurigo, afferma: «Le coppie che hanno completato un corso di prevenzione hanno un rischio di matrimonio e divorzio entro 25 anni cinque volte inferiore rispetto a quelle che non lo hanno fatto».

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