I più piccoli sembrano fare sempre più fatica a stringere legami. Gli esperti attribuiscono la colpa alla digitalizzazione, ma non solo.
ZURIGO - Un nuovo studio statunitense dimostra che i bambini della generazione Alpha (nati dopo il 2010) hanno sempre più difficoltà a trovare amici. L’Università del Michigan, che ha condotto un sondaggio tra i genitori a livello nazionale, cita come ragioni principali la digitalizzazione e i cambiamenti nella cultura dell'infanzia, con sempre meno spazio per il gioco spontaneo.
«Una volta era più facile» - Anche i genitori svizzeri condividono queste impressioni. Rita*, 41enne del Canton Soletta, lo conferma: suo figlio di nove anni ha in effetti pochi amici. «La maggior parte dei suoi coetanei gioca sempre ai videogiochi o a calcio. A lui non piace né una cosa, né l'altra».
La madre ritiene che ai suoi tempo fosse più facile trovare amici: «Si veniva meno etichettati se non si partecipava». Anche la figlia undicenne della 43enne Manuela*, di Zurigo, è spesso sola: «Sebbene sia una ragazza brillante, non riesce a legare». Secondo la donna, i bambini sarebbero troppo concentrati su se stessi e sui media digitali.
Tiziana (47), mamma di un bambino di dieci anni, trova che le amicizie siano diventate più superficiali, che manchi un legame sociale diretto. «La maggior parte delle volte mio figlio incontra gli amici solo virtualmente. Quando si vedono di persona, di solito si tratta solo di giocare insieme ai videogiochi. Ai miei tempi ci si confidava, ci si consolava. Questo non sembra accadere più. Se mio figlio incontra un amico per strada, spesso non sanno nemmeno come comportarsi l'uno con l'altro», sottolinea l'argoviese.
Misure per genitori e scuole - James Weiss, responsabile della consulenza giovanile di Zurigo, nella sua attività di psicoterapeuta osserva i crescenti problemi nella ricerca di amicizie da parte dei bambini: «L'emergere dei social media in concomitanza con questa tendenza è sicuramente evidente».
Secondo Weiss, la questione che si sta dibattendo tra gli esperti è se i social media siano la causa scatenante o semplicemente un'aggravante dei problemi esistenti tra i giovani, oggi più insicuri. «In ogni caso non si può ignorare il grande impatto dei social media nel contesto sociale internazionale, e questo va affrontato in famiglia e a scuola», prosegue Weiss.
Per l’esperto, insomma, i genitori dovrebbero affrontare attivamente i problemi di amicizia dei propri figli: «Spesso non accade perché i genitori stessi sono stressati o perché trovano l'argomento scomodo».
È però essenziale offrire ai bambini spazi liberi per interazioni sociali e monitorare criticamente il loro uso dei dispositivi digitali: «Non si tratta di repressione, ma di supporto per evitare un comportamento di consumo poco salutare», afferma Weiss. Anche le scuole dovrebbero stabilire regole chiare per favorire i contatti sociali, ad esempio attraverso l'introduzione di orari per l'uso dei cellulari.