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LOSANNA«No alla chiusura del Centro stampa di Losanna»

30.09.24 - 12:01
63 i posti a rischio. Syndicom: «Si battono per il futuro della stampa nella Svizzera romanda
Keystone-Sda
Fonte syndicom
«No alla chiusura del Centro stampa di Losanna»
63 i posti a rischio. Syndicom: «Si battono per il futuro della stampa nella Svizzera romanda

LOSANNA - I 63 dipendenti del Centro tipografico di Losanna si oppongono alla chiusura della loro tipografia. Dipendenti che rischiano di rimanere senza un posto di lavoro «nonostante i 143 milioni di profitti realizzati da TX Group lo scorso anno», scrive syndicom in un comunicato diffuso.

Oggi la manifestazione per le strade della città. «I colleghi si battono per il loro posto di lavoro, ma anche per il futuro della stampa in Svizzera romanda. E ricordano a Tamedia che la chiusura di questo centro non è solo un errore economico, ma anche un tradimento nei confronti dei lavoratori che hanno contribuito al successo dell'azienda», si legge nella nota stampa.

«La chiusura della tipografia è inaccettabile. Economicamente è inutile e lascia i 63 dipendenti senza una soluzione. Tamedia agisce in modo antisociale e non si assume le proprie responsabilità nei confronti dei dipendenti», ha dichiarato Dominique Gigon, responsabile regionale di syndicom.

Presenti UNIA e VPOD - A sostegno dei lavoratori erano presenti anche i rappresentanti dei sindacati UNIA e VPOD e dei parlamenti nazionali. Anche una delegazione di giornalisti colpiti dallo stesso piano di ristrutturazione ha partecipato al viaggio. «Mettere in strada queste persone dopo tanti anni alla CIL è un maltrattamento», ha dichiarato Pierre-Yves Maillard, presidente dell'Unione sindacale svizzera (USS) e consigliere di Stato.

«Un piano economicamente ingiustificabile» - Il CIL è il centro più produttivo di Tamedia. Se il suo potenziale fosse sfruttato appieno, potrebbe generare profitti significativi. L'attuale deficit è dovuto al trasferimento della produzione a Berna e Zurigo, tra gli altri luoghi, negli ultimi anni.

«Ridurre le attività a un solo sito, Berna, è un errore strategico: sarà impossibile soddisfare la domanda attuale con un solo centro stampa», spiega Gigon, che ha seguito da vicino la procedura di consultazione.

Un'ingiustizia sociale - La chiusura colpirebbe soprattutto i colleghi più esperti, la maggior parte dei quali ha più di 50 anni. Questi dipendenti, che hanno dedicato decenni all'azienda, hanno fatto grandi sacrifici per mantenere il centro in funzione. Ora Tamedia li ringrazia con un licenziamento di massa.

L'appello di Tamedia alla responsabilità - I dipendenti chiedono quindi a Tamedia di revocare questa decisione, di mantenere aperto il centro e di assumersi le proprie responsabilità sociali nei confronti di coloro che hanno contribuito al suo successo.

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