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VALLESELingua blu: un primo caso in Vallese

04.10.24 - 18:29
La patologia è stata individuata in una vacca, fanno sapere oggi le autorità cantonali in un comunicato.
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Fonte ats
Lingua blu: un primo caso in Vallese
La patologia è stata individuata in una vacca, fanno sapere oggi le autorità cantonali in un comunicato.

SION - La malattia della lingua blu che si sta diffondendo in diverse parti della Svizzera ha ora raggiunto per la prima volta dal 2008 anche il Vallese. La patologia è stata individuata in una mucca, fanno sapere oggi le autorità cantonali in un comunicato.

L'infezione riscontrata nel bovino è quella del sottotipo 8 (BTV-8), precisa la nota. In quanto epizoozia da debellare, la febbre catarrale ovina è soggetta all'obbligo di notifica. Se i detentori di animali notano sintomi sospetti, sono tenuti a rivolgersi immediatamente ad un veterinario.

In conformità con le misure previste dalla legge, l'allevamento interessato è stato posto sotto restrizione, aggiunge il Cantone, il quale specifica di aver emanato un il divieto per il traffico di animali in modo da ridurre al minimo il rischio di diffusione del contagio.

A fine agosto l'Ufficio federale della sicurezza alimentare e di veterinaria (USAV) aveva annunciato la rilevazione del primo caso di lingua blu nel canton Vaud. Da allora le autorità di diversi cantoni hanno riscontrato casi di BTV-8 nonché di febbre catarrale ovina del sierotipo 3 (BTV-3). Non sorprende dunque che la malattia abbia raggiunto anche il Vallese.

Secondo l'USAV, fino al 30 settembre sono stati colpiti dalla malattia 664 animali. La maggior parte dei casi riguarda ovini (369) e bovini (290), ma sono state contagiate anche tre capre e due altri animali domestici. Finora. il canton Giura ha registrato il maggior numero di infezioni (150).

La malattia provoca sintomi quali febbre, infiammazione delle mucose, edemi alla testa, zoppia e aborti spontanei. L'agente patogeno non è comunque pericoloso per l'essere umano e la carne, come pure i prodotti a base di latte, possono continuare ad essere consumati.

L'USAV ricorda comunque che una totale immunità non è garantita, ma zanzariere e barriere fisiche consentono di ridurre la probabilità che i moscerini pungano gli animali e diffondano il virus. Anche l'uso di insetticidi e repellenti riducono il numero di insetti nella stalla e intorno al bestiame. Le autorità raccomandano inoltre di eliminare le acque stagnanti, habitat ideale per la riproduzione delle zanzare.

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