L'antidoto contro l'avvelenamento da amanita falloide non sarà disponibile fino a novembre. Ecco cosa fare per evitare guai (e la morte)
Sebbene inizialmente ci abbia messo un po' a carburare, la stagione dei funghi e recentemente entrata nel vivo. Ma se i miceti sono finalmente spuntati, a mancare (almeno fino a novembre inoltrato) sarà l'antidoto per combattere contro il veleno di uno dei funghi più mortali di tutti: ovvero l'amanita falloide. Il siero, infatti, rientra tra i 562 medicinali che mancano sugli scaffali elvetici. E non un'assenza da poco.
Tox Info Suisse avverte infatti che la situazione è «grave» e che necessita «della massima cautela». Anche perché può accadere di confondere un fungo "buono" con uno "cattivo. «Senza l’antidoto, le opzioni terapeutiche sono limitate e gli avvelenamenti da amanita falloide se non curati adeguatamente possono rivelarsi fatali», ha precisato Tox Info Suisse in una nota odierna.
Ma allora come fare per non cadere in fallo(ide)? 20 Minuten lo ha chiesto a Ferdinand Uehli, responsabile del controllo dei funghi nella città di Zurigo. «La differenza più importante - precisa l'esperto - si trova sotto il cappello. Quello del comune prataiolo commestibile (champignon) è solitamente di colore leggermente rosato-marrone, mentre il sotto-cappello della amanita è bianco». Questo non vuol dire che qualsiasi fungo lamellato sia commestibile.
Affidarsi ai controllori - Per questo motivo, l'esperto di funghi sottolinea: «È necessario conoscere la specie per distinguere un buon fungo da uno cattivo. Noi controllori dei funghi serviamo proprio a questo».
Un consiglio che anche Cornelia Reichert, responsabile medico di Tox Info, si sente di sposare. «È sempre meglio far controllare i funghi raccolti da soli da un esperto prima di mangiarli» (qui il link per trovare l'esperto più vicino a voi).
Fungo velenosissimo -Tutti abbiamo già sentito parlare dell'amanita falloide. Ma quanto è veramente velenoso questo fungo? «Solo con 50 grammi di questo fungo - precisa Reichert - può verificarsi un'insufficienza epatica potenzialmente letale negli adulti». Basta quindi un solo fungo per rischiare di finire nell'aldilà.
Come si manifestano i sintomi d'avvelenamento - L'esperta spiega che i primi sintomi non si manifestano subito dopo mangiato. «Possono passare dalle sei alle quindici ore. Poi sopraggiungono i primi, seri, disturbi gastrointestinali, con vomito e diarrea intensi.
Ma è con il passare del tempo che la situazione degenera. «Durante l'avvelenamento - precisa l'esperta - si assiste a un apparente miglioramento, ma è proprio in quel momento che il veleno inizia ad attaccare il fegato. L'insufficienza epatica si manifesta solo due o tre giorni dopo l'ingestione del fungo. Senza trattamento, le persone avvelenate possono morire per insufficienza epatica entro due-sei giorni».
Che fare se si ha il sospetto di aver mangiato un fungo tossico? Se si ha il sospetto di aver mangiato un'amanita falloide la prima cosa da fare è chiamare immediatamente Tox Info Suisse (145). Spesso gli esperti con alcune semplici domande possono capire se vi sia effettivamente il pericolo di un avvelenamento. Spesso viene pure chiesto il parere a un controllore dei funghi che guardando le fotografie o degli scarti del pasto possono riconoscere il fungo ingerito. Se non è possibile escludere la presenza di un'amanita o di un altro fungo velenoso, è necessario iniziare il trattamento con l'antidoto per tutti i partecipanti al pasto, indipendentemente dai sintomi. «La raccolta accurata dei funghi - conclude Reichert - è però il metodo più facile per evitare che ciò accada. Prima che i funghi raccolti vengano preparati e consumati, dovrebbero sempre essere controllati da un controllore dei funghi».