Il triste elenco è presente sul sito “Stopfemizid”. Tra di essi compare anche il delitto di via degli Alberici a Chiasso.
BERNA - Diciotto nel 2023. Già quindici nel 2024. Sono le (preoccupanti) cifre riguardanti i femminicidi in Svizzera, riportate dal sito “Stopfemizid”, che tra i casi noti (e più recenti) inserisce anche il dramma di via degli Albrici a Chiasso.
Il triste elenco del 2024 - nel quale il sito inserisce anche i delitti in cui gli autori non conoscevano le vittime «al fine di documentare la violenza contro le donne nel modo più completo possibile» - prende avvio già il cinque gennaio nel canton Vaud. La vittima aveva 46 anni e per la sua morte è stato posto in detenzione preventiva uno svizzero suo coetaneo. Una decina di giorni dopo, a Wädenswil (ZH), una 56enne viene trovata morta nel suo appartamento e un 25enne svizzero presente nella stessa abitazione finisce in manette. Passa qualche giorno e una donna di soli 27 anni scompare dal canton Sciaffusa. Il suo cadavere viene ripescato a inizio febbraio dal Reno e poco dopo il marito viene arrestato per il delitto.
Particolarmente macabro è il delitto numero quattro: quello commesso il 13 febbraio a Binningen (BL) e costato la vita a una 38enne che in passato aveva partecipato a Miss Svizzera. Il marito - secondo una recente ricostruzione apparsa in una sentenza del Tribunale federale che ha negato all'uomo la scarcerazione - avrebbe smembrato il corpo della moglie con un seghetto e delle cesoie dopo averla strangolata.
La lista si allunga con i femminicidi del 16 marzo a Vevey (uccisa una 40enne) e del 25 marzo a Frauenfeld (la vittima era una 74enne). Poi a maggio ecco arrivare l'incomprensibile delitto di Männedorf (ZH), dove un 19enne ha ucciso una donna che faceva jogging in un parco. La vittima, una 35enne, e il suo carnefice non si conoscevano.
A giugno un omicidio-suicidio di una coppia anziana scuote la calma del piccolo villaggio di Kronau (ZH): il marito 80enne avrebbe sparato alla moglie 78enne prima di rivolgere l'arma contro sé stesso. A inizio luglio una donna di 57 anni trova la morte a Sursee (LU). In manette è finito il suo compagno. Mentre a fine mese una 55enne viene uccisa (insieme al suo nuovo compagno) dall'ex a Vétroz (VS).
Ad agosto sono poi arrivati i delitti di Basilea (uccisa una donna di 75 anni da un malato mentale scappato da una clinica psichiatrica) e Zurigo (la vittima aveva 38 anni). Mentre a settembre anche il nostro cantone è scosso da un femminicidio: quello commesso dal 44enne dello Sri Lanka che uccide la moglie 40enne in un appartamento di Chiasso per poi fingere che la donna sia deceduta per un malore.
L'ultimo femminicidio avviene invece qualche giorno fa a Bülach (ZH), dove un 47enne afghano uccide la moglie di 29 anni prima di scappare. Una fuga, quella dell'uomo, durata meno di 24 ore: l'uxoricida viene infatti fermato sul confine tedesco dall'Ufficio federale delle dogane e della sicurezza dei confini (UDSC) mentre tenta di lasciare la Svizzera. Una lista lunga e dolorosa. E a fine anno mancano ancora due mesi e mezzo...
Una vera e propria piaga che per "Stop Femizid" in Svizzera è favorita da una mancanza di «prevenzione ed educazione». «I colpevoli - precisano gli artefici della ricerca - possono infatti avere una lunga storia di violenza alle loro spalle. Ogni ulteriore femminicidio deve venire quindi considerato come un fallimento dei meccanismi di controllo sociale, da parte della polizia, degli esperti e del sistema giudiziario».
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