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SVIZZERASempre più bambini a lezione a casa e non in classe

12.10.24 - 12:29
Ciò che era iniziata come una necessità con il Covid ora sta diventando un fenomeno in espansione.
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Fonte Tages Anzeiger
Sempre più bambini a lezione a casa e non in classe
Ciò che era iniziata come una necessità con il Covid ora sta diventando un fenomeno in espansione.

ZURIGO - In principio fu la pandemia. Ma, superata l’emergenza sanitaria, ecco che l’istruzione a domicilio continua ad essere molto utilizzata

Numeri - In Svizzera 4'160 bambini vengono istruiti tra le mura domestiche dai genitori o da un insegnante. Si tratta di una pratica molto diffusa in cantoni come Berna, Zurigo, Vaud, Neuchâtel e Lucerna con  cifre sono in costante aumento. 

Per contro ci sono invece altri cantoni come Zugo, Basilea Città, San Gallo o Uri sono invece molto severi e concedono solo raramente eccezioni per l'istruzione domiciliare.

Commento - A intervenire sul tema è Dagmar Rösler, presidente dell’Associazione svizzera degli insegnanti che così facendo vede a rischio le pari opportunità. Inoltre evidenzia come le condizioni varino troppo da cantone a cantone, passando da aree in cui i genitori hanno bisogno di un certificato di insegnamento ad altri dove non ci sono quasi regole.

E se le cifre dovessero continuare ad aumentare «la conferenza dei direttori della formazione guidata dalla presidente Silvia Steiner dovrà occuparsi della questione», dice Rösler.

Fondamentale, in assenza di emergenze come il Covid «garantire ai ragazzi la possibilità di tornare a scuola in ogni momento. Perché se l’homeschooling fallisce, le scuole che dovrebbero rimettere tutto in carreggiata saranno nuovamente ritenute responsabili. Inoltre, così facendo, si tolgono opportunità ai bambini», sostiene. 

Ci si domanda inoltre se la tendenza all’istruzione domiciliare possa essere un’espressione del fatto che la scuola primaria stia diventando sempre più un peso per molti bambini. «Ci sono ragazzi che si perdono nella grande eterogeneità di una classe di oggi. E ci sono certamente casi in cui l’istruzione domiciliare è la misura giusta, almeno temporaneamente. Ma noto che alcuni genitori non si fidano più che i loro figli superino o sopportino qualcosa».

Anche perché, sempre più spesso, «chi sta a casa resta per lo più da solo. Anche se i loro genitori lo negano, gli homeschooler sono in qualche modo isolati. A un certo punto i bambini devono uscire nella vita», spiega Rösler.

Inoltre l’istruzione domiciliare non possono permettersela tutti ma generalmente «la classe media. Penso che sarebbe un brutto segnale se alla fine andassero alla scuola pubblica solo i bambini che non hanno altre opzioni», conclude.

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