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SVIZZERARifugiate in Svizzera con il rischio di essere violentate

13.10.24 - 21:31
Secondo l'Ust nel 2023 le vittime tra i richiedenti l'asilo sono state 345. Le organizzazioni per i rifugiati: «Vanno protette di più»
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Fonte SonntagsZeitung
Rifugiate in Svizzera con il rischio di essere violentate
Secondo l'Ust nel 2023 le vittime tra i richiedenti l'asilo sono state 345. Le organizzazioni per i rifugiati: «Vanno protette di più»

ZURIGO - I casi di violenza domestica nel settore dell'asilo sono in forte aumento. E, stando ai recenti dati diffusi dall'Ufficio federale di statistica (Ust), le donne rifugiate hanno una probabilità sei volte maggiore di subire abusi rispetto alle donne svizzere. Nel 2023 sono state contante 345 persone vittime di violenza tra i richiedenti l'asilo. Un numero mai raggiunto prima e, il più delle volte, gli autori sono uomini e le vittime donne. Una cifra che non si riscontra in nessun altro gruppo di popolazione. A riportarlo è la Sonntagszeitzung.

Una situazione su cui sono stati riaccesi i riflettori a seguito del femminicidio avvenuto una settimana fa a Bülach (ZH): un afgano è sospettato di aver pugnalato a morte la moglie. All'uomo, posto in custodia cautelare, era già stato imposto il divieto di avvicinamento alla vittima, a causa di episodi di violenza domestica. Il rifugiato aveva anche frequentato un centro di consulenza specializzato.

Solamente un paio di anni prima, nel 2022, un episodio simile: uomo afghano aveva accoltellato la moglie 165 volte nel centro di accoglienza di Büren an der Aare. Condannato dal tribunale regionale di Bienne a 20 anni di carcere per il femminicidio. La donna voleva separarsi da lui.

L'allarme delle organizzazioni per i rifugiati - Ora le organizzazioni dei rifugiati lanciano l'allarme: «La Svizzzera deve fare più per fornire la protezione e il sostegno necessari alle donne vittime di violenza che sono fuggite», ha dichiarato Refugee Aid al domenicale. «Violenza e abusi sono purtroppo un problema nel sistema dell'asilo», Tahmina Taghiyeva dell'organizzazione Brava, che si batte contro la violenza sulle donne. Taghiyeva riferisce di centri di asilo in cui le donne non hanno docce separate, sono alloggiate sullo stesso piano degli uomini e non possono chiudere a chiave le loro stanze. «Il sistema svizzero è stato fatto dagli uomini per gli uomini», dice provocatoriamente.

Donne afghane in fuga dai talebani - E mentre un tempo le richieste d'asilo erano presentate prevalentemente da uomini, da due anni a questa parte la quota femminile è in continua crescita, raggiungendo a fine agosto il 35%. Un dato in aumento soprattutto per quanto concerne donne e ragazze afghane. Come mostrano i dati della Segreteria di Stato per la Migrazione (SEM) Il numero delle loro richieste è quadruplicato in un anno, a seguito dell'allentamento dei requisiti per ottenere l'asilo. Domande accolte in circa tre quarti dei casi.

In prevalenza sono uomini
Un'analisi esclusiva dei dati SEM mostra inoltre che il divario tra i sessi è ancora significativo a seconda del Paese di provenienza. Recentemente, per esempio, sono fuggiti dall'Algeria e dal Marocco quasi solo uomini, mentre la percentuale di donne richiedenti l'asilo è stata del 2%. I dati mostrano che arrivano prevalentemente da Afghanistan, Siria e Turchia. Il rapporto è più equilibrato per i rifugiati provenienti dall'Eritrea. Mentre rappresentano la maggioranza per coloro che chiedono protezione dall'Ucraina (61%), de donne rappresentano il 61% di coloro che chiedono protezione dall'Ucraina: qui attualmente la legge marziale in vigore prevede il divieto di espatrio per gli uomini in età compresa tra i 18 e i 60 anni.

Rafforzare le misure - Nei centri per l'asilo il contatto con gli uomini è tuttavia inevitabile. L'alloggio separato è garantito se viaggiano da sole o con bambini. Tuttavia, in caso di «tassi di occupazione molto elevati», le donne possono essere ospitate «eccezionalmente in dormitori familiari misti», secondo il SEM. Assicurano, inoltre, che i centri federali dispongono di dormitori che possono essere chiusi dall'interno con una manopola e di bagni e docce separati per sesso. «Se necessario, l'area antistante i servizi igienici per le donne è sorvegliata».

In caso di segnalazioni di violenza domestica, la SEM afferma che informerà le persone colpite sui loro diritti e le indirizzerà ai centri di assistenza alle vittime presenti in tutti i cantoni. Possono anche essere ordinate precauzioni speciali in termini di assistenza, alloggio e sicurezza. A seconda delle circostanze, possono essere informate le autorità di protezione dei minori e degli adulti (Kesb) e gli uomini possono essere allontanati, riporta la Sonntagszeitung.

Le organizzazioni dei rifugiati criticano però le misure applicate. Tra le altre ritengono che il personale non sia sufficientemente formato e che mancano donne supervisori coi come specialisti e interpreti.

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