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SVIZZERA76'000 bimbi sotto la soglia di povertà

17.10.24 - 09:42
Stando a uno studio, le prestazioni sociali attuali sono inadeguate e vi sono lacune nella copertura del minimo vitale.
Getty
Fonte ats / red
76'000 bimbi sotto la soglia di povertà
Stando a uno studio, le prestazioni sociali attuali sono inadeguate e vi sono lacune nella copertura del minimo vitale.

BERNA - Cantoni e Città vogliono combattere la povertà infantile. Una piaga sommersa che piano piano sta iniziando a emergere sempre di più anche nell'opulenta Svizzera. Sono infatti circa 76'000 i bambini e giovani sotto i diciotto anni che nel 2022 dipendevano dall'assistenza sociale.

Un dato, questo - l'assistenza sociale tra i minorenni è del 4,8%, il più elevato di qualsiasi altro gruppo d'età - che ha fatto correre ai ripari la Conferenza dei direttori cantonali delle opere sociali (CDOS), dalla Conferenza svizzera per l'assistenza sociale (CSIAS) e dall'Iniziativa delle città per la politica (ICPP), che proprio quell'anno avevano commissionato uno studio all'Ufficio per gli studi sul lavoro e la politica sociale (BASS).

Prestazioni inadeguate - Uno studio che ha bollato come «insufficienti» le prestazioni sociali attuali. «Questi contributi non bastano per garantire ai bambini uno standard di vita adeguato», precisano gli esperti che invitano a intervenire sia sull'importo sia sulle prestazioni sociali in sé. «Spesso infatti i figli di famiglie a carico dell'assistenza è spesso soggetta a restrizioni, soprattutto in termini di partecipazione sociale e di accesso al sostegno scolastico». Le ragioni emerse dallo studio sono sostanzialmente due. In primo luogo, il contributo di base «aumenta troppo poco» per ogni figlio in più in una famiglia. Ciò significa che resta troppo basso, soprattutto per le famiglie con più figli.

Inoltre, per i bambini più piccoli (e quindi con meno "pretese economiche") viene fornito lo stesso sostegno che per gli adolescenti o i giovani. «E spesso - precisa lo studio - questo non basta al nucleo familiare per poter garantire il sostentamento». La proposta del BASS è quindi quello di proporre prestazioni sociali che cambiano a dipendenza dall'età.

Inoltre, la pratica di erogare prestazioni circostanziali specifiche per i bambini, destinate a coprire esigenze particolari - ad esempio lezioni di musica o attività sportive - varia notevolmente da un servizio sociale all'altro.

Gli autori dello studio hanno quindi formulato un totale di 14 raccomandazioni che CSIAS, CDOS e ICPP hanno già approvato. «Siamo consapevoli - precisano - che l'attuazione di queste proposte comporterebbe un aumento dei costi sociali. Tuttavia per problematiche così importanti dovrebbero prevalere i diritti dei bambini, il loro benessere e a un'adeguata presa a carico dei loro bisogni specifici».

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COMMENTI
 

Nola 1 mese fa su tio
Un Paese che non protegge l'infanzia e' un paese malato socialmente.

Rigel 1 mese fa su tio
Risposta a Nola
È da un po' che la Svizzera vive della gloria passata. Oramai sempe più siamo un Pese che fa fatica, checchè ne dicano le statistiche. è ora che chi sta nella stanza dei bottni la smetta di commissionare studi per dimostrare che stiamo bene e prenda atto invece che troppi cittadini al 10 del mese hanno nel borsellino solo quello che occorre x campare fino al prosdimo stipendio... a vlte anche meno. Una società è forte quanto il suo anello più debole. Se gli anelli deboli sono molti è una certezza che siamo vicini alla rottura.

Ri-educa 1 mese fa su tio
Risposta a Nola
Condivido pienamente il suo commento,. Aggiungo che se c'è una soglia della povertà gli aiuti dovrebbero arrivare in automatico, senza dover compilare richieste e mantenendo la propria dignità, la Confederazione ha tutti gli strumenti per vedere la situazione delle persone. a cosa servono i documenti per la tassazione??? Delusione assoluta!!

Voilà 1 mese fa su tio
Risposta a Nola
E' per questo che in Ticino si riduce la spesa per la scuola e per l'educazione speciale.

F/A-19 1 mese fa su tio
Risposta a Rigel
Giusto, il problema è che abbiamo politici ciechi, non vedono la realtà. Un piccolo esempio: a Lugano stanno spendendo miliardi in cattedrali faraoniche , non si rendono conto che siamo in stato di crisi, aumentano i debiti ai cittadini ed alzano di conseguenza le tasse, si lodano e se la cantano tra di loro perché forse non sentono ancora odore di crisi, quando non riusciranno più a far quadrare i bilanci però sarà troppo tardi.
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