La presidente di PharmaSuisse: «La situazione è in costante peggioramento».
BERNA - La stagione invernale sarà contraddistinta da una «massiccia carenza di medicinali». A dirlo, in un’intervista concessa alla SRF, è la presidente di PharmaSuisse Martine Ruggli-Ducrot. «Arriveranno a mancare dai 700 ai 1’000 farmaci - commenta - la situazione, da anni, è in costante peggioramento».
Colpiti gli antibiotici - Le catene di approvvigionamento «sono più instabili» e, a farne le spese, saranno anche gli antibiotici: «Questo - precisa Ruggli - potrebbe essere un problema per la popolazione. Un tempo, la carenza dei medicamenti si risolveva in un lasso di tempo relativamente breve. Oggi, invece, può arrivare a durare anche due anni».
Penuria di farmaci a basso costo - A mancare saranno, in particolare, i farmaci a basso costo: «Lo scorso anno c’è stato un blocco delle forniture per un terzo dei “prodotti” che costavano meno di 20 franchi. La pressione sui prezzi ha colpito l’Europa e l’industria ha spostato la produzione in Cina e in India».
L'iniziativa - A questo proposito, a inizio mese, un comitato di cittadini ha consegnato alla Cancelleria federale 131'542 firme per l’iniziativa denominata "Sì alla sicurezza dell'approvvigionamento medico”. Secondo i promotori, tra cui c’è PharmaSuisse, la causa principale della carenza di medicamenti è la continua pressione sui prezzi dei farmaci e di altri prodotti a uso medico, che ha portato alla delocalizzazione della produzione al di fuori della Svizzera e dell'Europa. «Sono sicura - precisa Ruggli -Ducrot - che la popolazione preferirebbe pagare qualche centesimo in più per compressa pur di avere l’antibiotico a disposizione».
Infine, secondo la presidente di PharmaSuisse, le farmacie possono produrre autonomamente i medicamenti. «Ma - avverte - non possiamo certo sostituirci alla produzione industriale».