Netto il giudizio del presidente dell'Unione sindacale svizzera, il socialista Pierre-Yves Maillard.
BERNA - Il 24 novembre si andrà a votare la modifica della legge federale sull’assicurazione malattie (LAMal) relativa al Finanziamento uniforme delle prestazioni (EFAS). Un tema che ha aperto un dibattito acceso sui reali vantaggi che ciò potrebbe comportare contro invece i rischi annunciati dalle numerose voci apertamente contrarie.
E sembra non avere dubbi su cosa votare a fine novembre Il consigliere degli Stati e presidente dell'Unione sindacale svizzera, Pierre-Yves Maillard (PS) che, intervistato dal Blick emette, prima di scendere nel dettaglio, una sentenza lapidaria. «Sarà un fiasco».
L’idea alla abse di Efas arriva «dalle lobby delle assicurazioni sanitarie. Alain Berset (PS) ed Elisabeth Baume-Schneider (PS) hanno cercato di rendere questa riforma meno dannosa. Ma, nonostante tutto, Efas è un fiasco», spiega.
Commento - Per decenni, tutte le riforme sanitarie hanno «rafforzato il potere delle lobby, e quindi aumentato i costi per i cittadini. Sarò lo stesso con l’Efas. Lo stesso Consiglio federale afferma che questo testo di legge comporterà un aumento dei premi: ad esempio del 3% a Basilea, dell'1,9% a Berna e dell'1,6% a Zurigo», aggiunge Maillard che spiega come la corsa inarrestabile verso l'alto dei premi derivi dal fatto che «l'ultima riforma sul finanziamento degli ospedali ha indebolito la responsabilità dei Cantoni in questo ambito. L'Efas lo indebolirà ulteriormente, questa volta per quanto riguarda le case di riposo e l'assistenza domiciliare».
Politica - Inevitabile al proposito sottolineare come in diverse sezioni cantonali del PS (Grigioni, Argovia e Basilea Campagna) ci sia l’intenzione di votare a favore di EFAS, contrariamente al partito nazionale. «I cantoni hanno molti direttori sanitari dell’UDC e alcuni socialisti non si fidano di loro ma sperano che una soluzione a livello nazionale sia migliore per tutti. Ma ogni volta che il potere viene trasferito dai Cantoni alla Confederazione, a vincere sono sempre i lobbisti bernesi», dice il consigliere degli Sati socialista.
Conseguenze - «Nel 2025 pagheremo complessivamente circa 7 miliardi di premi assicurativi in più rispetto al 2022. Avremmo urgentemente bisogno di più pediatri o medici di famiglia, in quel momento, ma questi 7 miliardi non risolveranno questo problema», spiega Maillard che propone, tra i possibili interventi, quello di «intervenire sugli orari. La giornata del medico dura 24 ore e gli specialisti non dovrebbero essere in grado di fatturare 27 ore di lavoro. Ci vuole più trasparenzae e i medici che fanno pagare troppo devono essere tenuti a freno». Un tema dunque molto delicato che ha occupato a lungo il dibattito politico.
In conclusione la rivendicazione è di poter avere sempre maggiore sicurezza «in termini di tutela salariale e parità di retribuzione per uguale lavoro. Il problema non sono i sindacati», ha concluso Pierre-Yves Maillard.