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ZURIGOQuelle due settimane e mezzo regalate dalla sigaretta, che «servono»

24.10.24 - 19:31
Secondo uno studio, il fumatore lavora meno degli altri. Per l'esperta, però, le pause regolari sono importanti
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Quelle due settimane e mezzo regalate dalla sigaretta, che «servono»
Secondo uno studio, il fumatore lavora meno degli altri. Per l'esperta, però, le pause regolari sono importanti

SONDAGGIO

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Questi sondaggi non hanno, ovviamente, un valore statistico. Si tratta di rilevazioni aperte a tutti, non basate su un campione elaborato scientificamente. Hanno quindi l'unico scopo di permettere ai lettori di esprimere la propria opinione sui temi di attualità.

ZURIGO - Uscire a prendere una boccata d'aria e fumare una sigaretta: questo tipo di pause sul posto di lavoro non vanno a genio a molti datori di lavoro, ma anche a qualche collega. Un nuovo sondaggio condotto da SnusMarkt, ha mostrato quali effetti ha, in termini di produttività, il fermarsi per i canonici "due tiri".

In media gli intervistati hanno dichiarato di fare una pausa sigaretta di dieci minuti circa, tre volte al giorno. Calcolato all'anno, ciò equivale a ben due settimane e mezzo di ferie.

Da una parte i non fumatori si sentono svantaggiati, dall'altra i tabagisti ritengono di essere perseguitati ingiustamente. Come spiega la psicologa del lavoro Nicola Jacobshagen, la questione non va banalizzata.

Non funziona senza pause - «In generale, le pause sono estremamente importanti per la produttività», sottolinea Jacobshagen. Oltre a quella lunga, generalmente riservata al pasto, anche le pause brevi sono previste dalla legge. E «possono durare da pochi secondi a diversi minuti».

Ciò include una breve conversazione con i colleghi, il prendere un caffè e, ovviamente, anche il momento riservato ai fumatori. «Gli studi hanno dimostrato che le persone che fanno diverse pause brevi al giorno lavorano altrettanto bene, se non meglio, di quelle che non fanno alcuna pausa».

Intervallo di concentrazione limitato - L’intervallo di concentrazione gioca un ruolo cruciale. «Per la maggior parte delle persone questo è compreso tra 15 e 20 minuti», afferma Jacobshagen. Successivamente sono necessarie le brevi pause menzionate, anche per i non fumatori.

Il fattore dipendenza non è da sottovalutare - Non è da sottovalutare il fattore dipendenza dei fumatori sul posto di lavoro. «Molti, poi, usano la pausa sigaretta per prepararsi mentalmente a una telefonata o per affrontare lo stress», e non dovrebbero essere necessariamente incolpati per questo.

Comprensione reciproca - Non va trascurato nemmeno l'aspetto sociale. «Questa pause sono un buon modo per fare rete», sottolinea Jacobshagen. Che tuttavia non difende in toto il fumo: «Funzionava anche con la fotocopiatrice».

In generale, l'esperta invita alla comprensione reciproca e all’empatia. «Le pause sono importanti sul posto di lavoro, sia con una sigaretta, sia senza».

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