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SVIZZERATwint fa tendenza e piace...tranne che ai commercianti

24.10.24 - 21:30
Una ricerca di Beobachter mostra il lato nascosto economico del fenomeno cashless
Foto 20 Minuten
Fonte Beobachter
Twint fa tendenza e piace...tranne che ai commercianti
Una ricerca di Beobachter mostra il lato nascosto economico del fenomeno cashless

ZURIGO - Si paga sempre meno in contanti e sempre di più "à la carte", nel senso di pagamenti digitali. Tutto innocuo e indolore dal punto di vista economico?

Non proprio. Almeno stando a quanto portato alla luce da "Beobachter" che in un'inchiesta ha mostrato il lato na(s)costo dei fenomeni cashless e in particolare di "Twint", l'app svizzera di pagamento mobile, con cui l'anno scorso sono state effettuate 590 milioni di transazioni, il 72% delle quali alle casse dei negozi. Un dato raddoppiato rispetto a un anno prima.

Ma se per i clienti - apparentemente - il metodo di pagamento non comporta alcun rischio o costo economico, per i commercianti questo tipo di transazione riserva delle amare sorprese in termini di commissioni.

Il gestore di un campeggio sul lago Türler, nel cantone di Zurigo, Andreas Glättli (che non accettava carte di credito fino a qualche tempo fa) ha spiegato alla rivista che dopo il Covid tutto è cambiato.

«Ovviamente c'erano lamentele, la gente non voleva più toccare il denaro» ha dichiarato e così ha dovuto affittare un lettore di carte che costa «134 franchi al mese». A questo si aggiunge il costo delle commissioni per ogni transazione: e ha mostrato i conti.
«Per un ingresso in piscina di 5 franchi - ha evidenziato a Beobachter - vengono addebitati dai 10 ai 15 centesimi se si paga con una carta di debito, ovvero dal 2 al 3 percento. Per le carte di credito la percentuale è di circa il 2 percento, mentre per Twint è dell'1,5 percento».

Su Twint dice che «la gente pensa che sia sempre gratuito. Ma noi commercianti paghiamo molto» e inoltre «mentre le carte di credito e di debito offrono condizioni migliori per importi più elevati, con Twint le commissioni rimangono sempre le stesse. Questo può far lievitare i costi». Costi che poi vengono ricaricati al cliente: infatti ha aumentato i prezzi di un franco.

«Molte persone - ha detto - non si rendono conto di sostenere indirettamente i costi dei pagamenti senza contanti». Il gestore del campeggio non è il solo a lamentarsi. Beobachter ha interpellato diverse piccole imprese che «confermano che Twint è costoso per loro».

«I pagamenti con Twint mi costano almeno quanto quelli con carta di credito, circa l'1,7% per transazione», ha dichiarato la proprietaria di un salone di parrucchieri di Zurigo, secondo cui «i pagamenti con carta di debito sono più convenienti». La situazione è simile in altri negozi.

Il proprietario di un bar di Zurigo conferma che dopo la pandemia «il 95% dei suoi clienti paga in digitale, spesso per importi molto bassi» con un aumento delle commissioni. Ai suoi clienti concede di pagare con Twint anche un caffé «perché magari la prossima volta tornerà e spenderà una cifra maggiore» ha confessato. Conferma che nei prezzi aumentati ci è finito anche il costo delle famose commissioni.

Fra gli esercenti interpellati vi sono anche i panettieri. Uno di loro conferma che «chi paga con carta o Twint importi inferiori a 10 franchi deve pagare 20 centesimi in più» ad esempio sul prezzo di un croissant.

Altri commercianti consentono i pagamenti digitali solo per importi superiori a 10 franchi.

Ma come la pensa la società di pagamento mobile Twint? «Non è più costoso per gli esercenti rispetto alle carte di debito per piccoli importi» ha dichiarato a Beobachter, ricordando anche i benefici della soluzione con codice QR. «Twint riscuote commissioni fisse dell'1,3% per ogni pagamento effettuato con l'adesivo del codice QR».

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