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STATI UNITI/SVIZZERALa sindrome da cannabis: si finisce in ospedale tra urla e vomito

27.10.24 - 22:01
La causa è il consumo eccessivo di cannabinoidi. Negli States è sempre più frequente, ma anche gli ospedali svizzeri conoscono il problema.
afp
La sindrome da cannabis: si finisce in ospedale tra urla e vomito
La causa è il consumo eccessivo di cannabinoidi. Negli States è sempre più frequente, ma anche gli ospedali svizzeri conoscono il problema.

ZURIGO - Contorcendosi e urlando di dolore, quotidianamente, delle persone si recano nei pronto soccorso degli Stati Uniti. La causa è lo "scromiting" - la parola è composta dalle parole inglesi "screaming" e "vomiting", cioè urla e vomito, e descrive i sintomi dell'improvviso malore. Il fattore scatenante: il consumo di cannabis.

Recentemente i medici di New York stanno registrando un massiccio aumento dei pazienti affetti da questa reazione avversa. Come riferisce il “Daily Mail”, si tratta di uno spettacolo ormai quotidiano nei pronto soccorso americani. Il termine tecnico del problema è CHS – sindrome da iperemesi da cannabis.

La sindrome da iperemesi da cannabinoidi (CHS) è un disturbo raro che può verificarsi con l’uso intensivo e a lungo termine di cannabis. Le persone colpite soffrono di attacchi ricorrenti di nausea e vomito grave, che spesso sono difficili da controllare con i farmaci convenzionali. Quanto dura la CHS o con che velocità si sviluppi è ancora oggetto di ricerca.

Gli esperti non sono nemmeno sicuri di cosa scateni il problema. Tuttavia, la malattia è stata spesso diagnosticata negli adulti che avevano fatto uso di marijuana fin dall’adolescenza. I ricercatori stimano che fino a un terzo dei consumatori accaniti di marijuana possa presentare i sintomi di questa sindrome. Non è chiaro quante persone soffrano di CHS, ma i casi sembrano aumentare negli stati in cui la cannabis è stata legalizzata. Né la quantità, né la qualità dell’erba consumata sono correlate ai sintomi.

Gli ospedali svizzeri trattano anche pazienti affetti da CHS - Anche la Clinica universitaria di medicina d'urgenza dell'Inselspital di Berna e l'Ospedale universitario di Zurigo (USZ) trattano pazienti con sintomi da CHS. All'Inselspital, interpellato da 20 Minuten, sembra addirittura che i casi siano «regolari». Secondo Ksenija Slankamenac, direttrice dell'Istituto di medicina d'urgenza dell'USZ, le persone con questa problematica arrivano indipendentemente dal giorno della settimana. «Ciò significa che non dipende dalla festa di turno o dal fine settimana. Solo due settimane fa abbiamo trattato un paziente con tali sintomi nel primo pomeriggio di un giorno feriale».

Anche se la casistica svizzera non è paragonabile a quella USA, insomma, il fenomeno è noto.

Una sindrome che può essere fatale - La malattia è stata descritta per la prima volta nel 2004. Da allora sono morte almeno otto persone negli Stati Uniti. A giugno, un giovane consumatore cronico di marijuana è deceduto a causa di un'aritmia cardiaca provocata dalla CHS. Una donna canadese di 22 anni, che faceva uso di cannabis da quando aveva 14 anni e soffriva di attacchi di CHS da tre anni, dopo essere stata ricoverata in ospedale ha sviluppato una pericolosa aritmia che l'ha condotta all'arresto cardiaco.

Sebbene il suo cuore sia stato rianimato, il suo cervello ha subito danni irreversibili dovuti alla mancanza di ossigeno. Quattro giorni dopo è stata dichiarata cerebralmente morta.

Ecco come vengono trattati i sintomi - Una caratteristica di questa sindrome è il sollievo dei sintomi attraverso bagni o docce caldi. Tuttavia, negli Stati Uniti si sono già verificati casi di ustioni perché i malati hanno trascorso ore in bagni o docce estremamente caldi per alleviare il dolore.

Un effetto simile è stato osservato con creme medicate contenenti capsaicina, la sostanza contenuta nei peperoncini che li rende piccanti. Il trattamento comprende la sospensione della cannabis, e di solito porta a un miglioramento permanente.

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