Sulla piattaforma è disponibile ogni genere di sostanza: dalla cannabis alla cocaina, fino ai cerotti al Fentanyl.
LUGANO/AARAU - Cocaina, ecstasy, anfetamine, ma anche il Fentanyl, il micidiale oppioide responsabile di migliaia di morti negli Stati Uniti. La droga scorre a fiumi sulle App, telefonini e Telegram compreso, e gli spacciatori garantiscono consegne in tutta la Svizzera, con tanto di raccomandazioni: ad esempio, quella di non ordinare dall'estero per evitare grane alle dogane.
Anche in Ticino il fenomeno esiste e viene monitorato dalle autorità, come conferma la Polizia cantonale.
La polizia: «La Sezione antidroga ha adattato le attività di contrasto» - «Siamo a conoscenza del fatto che le sostanze stupefacenti vengono vendute e acquistate approfittando anche di canali non convenzionali, quali ad esempio internet, il dark web o applicazioni telefoniche - riferisce a Tio la polizia - in questi casi le attività di contrasto della Sezione antidroga della Polizia cantonale vengono adattate». Muoversi in questi settori è come andare per le paludi. Si tratta di un lavoro complesso, dove sembra che le autorità brancolino nel buio. «Sottolineiamo che trattandosi di una gestione illecita che fa capo a sistemi informatici e di telefonia, risalire alle persone che dirigono questi traffici risulta più complesso».
In manette i pusher "digitali" - Questo non ha però evitato agli investigatori di far scattare le manette a qualche pusher locale che dal salotto di casa e telefono alla mano smerciava sostanze stupefacenti online.
«Contestualmente alle indagini relative ad arresti effettuati - ci viene spiegato - è già stato confermato il ricorso ad applicazioni telefoniche per finalità di spaccio».
Di un sistema di spaccio molto ben organizzato e con un sistema di pagamento in criptovalute che «non complica il lavoro d’indagine e prevenzione - specifica la Sezione antidroga - ma richiede comunque un approccio diverso da quello utilizzato per le inchieste più convenzionali», ne aveva parlato anche il quotidiano svizzero Aargauer Zeitung, mettendo in luce il dilagare del fenomeno.
Gruppi di spaccio liberamente accessibili - Dalla fine di agosto - riporta il quotidiano - esiste su Telegram «un gruppo liberamente accessibile a chiunque» dove è possibile reperire gli stupefacenti che arrivano direttamente a domicilio. «Il capo del gruppo Telegram si fregia del nome di un signore della droga messicano e la sua immagine del profilo ha le sembianze dell'ex presidente degli Stati Uniti Trump» scrive il quotidiano di Aarau.
Un elenco di rivenditori, i prodotti disponibili e le offerte - Basta inserire il nome della località e ottenere un elenco di "rivenditori" presenti nella regione. Si può acquistare dalla modica alla elevata quantità di sostanza stupefacente.
«Molti spacciatori inseriscono sul sito le proprie offerte», comprensive di listino prezzi e luogo di acquisto.
Dai 2 kg di erba alla "mousse", il concentrato di cannabis: le richieste dei clienti - Le richieste dei clienti spaziano dall'erba alla cocaina boliviana pura al 91,9%. «Sarei interessato a 2 kg di erba, quale sarebbe il prezzo?» chiede un cliente. Un altro: «Chi ha la "mousse di Argovia?" (ndr. la mousse è un concentrato di cannabis)».
Un grossista offre «A-Ware 91,9% original Bolivian cocaine», mentre a Zurigo un altro spacciatore annunciava uno «sconto del 15%» su alcuni prodotti o che LSD era andato esaurito. Gli affari si svolgono poi via DM (direct message) e "chat segreta".
Le consegne tramite corriere, posta o incontri diretti: si paga anche con Twint - Le consegne avvengono tramite «corriere, per posta o in occasione di incontri diretti. Il pagamento avviene in contanti, in criptovalute, ma anche tramite Twint».
L'attività criminale è ben strutturata, gli spacciatori «sono apparentemente verificati e ci sono "fiduciari" per garantire la protezione degli acquirenti. I nuovi clienti devono confermare la loro identità in anticipo con un documento d'identità e un selfie».
Il consiglio di non ordinare dall'estero per evitare problemi in dogana - Il gruppo di spacciatori online mette in guardia dall'ordinare dall'estero, «in quanto ciò potrebbe portare a perquisizioni domiciliari da parte della dogana» e consiglia vivamente con un messaggio di «acquistare da un fornitore svizzero».
Messaggi per segnalare la presenza di infiltrati: gli investigatori sotto copertura - I pusher di Telegram invitano anche alla cautela e avvertono i loro clienti di possibili infiltrati e di ipotetici investigatori di polizia sotto copertura. I venditori di droga operano su Telegram perché «il controverso servizio di messaggistica non collabora con le autorità».
L'arresto del boss di Telegram e i social alternativi dove continuare l'attività - Il gruppo di narcotrafficanti svizzeri ha però avuto un sussulto verso la fine di agosto, quando il boss russo di Telegram Pavel Durov è stato arrestato a Parigi. Le accuse a suo carico riguarderebbero il modo in cui Telegram facilita il traffico di droga, le frodi e i reati legati all'abuso di minori. I "commercianti di droga" svizzeri temevano che Telegram potesse essere bloccato e così - stando alle informazioni raccolte dal quotidiano di Aarau - si sarebbero accordati su dove e come avrebbero continuato la loro attività se avessero perso i loro canali Telegram.
Intanto, qualche modifica al loro modo di operare l'hanno apportato da quando si sono riaccese le luci su questo genere di smercio: alcuni di questi "cartelli" della droga che si muovono sulla rete di Telegram hanno cominciato a impostare come "privati" i loro profili e non sono più accessibili pubblicamente. Sembra intanto misteriosamente non più disponibile quello con l'immagine di Trump. Le forze dell'ordine, intanto, seguono le loro piste.