Il Gigante Giallo intende a trasformarsi. 170 filiali non verranno più gestite in proprio ma in partenariato. Venti in Ticino.
BERNA - LaPosta guarda il futuro. E nonostante le difficoltà e il calo dei volumi - quello delle lettere (-39%) è stato definito addirittura «drammatico» dal direttore Roberto Cirillo - il Gigante Giallo intende continuare a garantire 2000 sedi in tutta la Svizzera. «L'obiettivo entro la fine del 2028 è quello di avere una rete composta da circa 600 filiali gestite in proprio e 1'400 in partenariato». Un altro obiettivo «prioritario» della Posta è quello di «modernizzare» e rendere «più inclusive» queste filiali. E per farlo investirà circa 100 milioni di franchi nei prossimi quattro anni.
Crollo delle operazioni - Le classiche operazioni negli uffici postali (-49%) e i versamenti allo sportello (-68%) sono letteralmente crollati negli ultimi tredici anni, sia a causa dell'andamento demografico sia del crescente utilizzo dei servizi digitali. «E queste tendenze proseguiranno in maniera inarrestabile nei prossimi anni», ha precisato Cirillo.
«Non chiediamo un centesimo ai contribuenti» - Tendenze, queste, che obbligano il Gigante Giallo a fare delle scelte. Per evolversi, ma in maniera differente. «Investiamo dove c’è bisogno di noi e dove possiamo offrire il massimo vantaggio alla nostra clientela», ha commentato il vicedirettore e Responsabile della rete postale Thomas Baur. «Per questo adeguiamo la rete di filiali in modo da garantire anche in futuro il servizio universale senza chiedere un solo centesimo ai contribuenti».
Altri 170 partner da trovare - Ma per fare questo il Gigante Giallo non può gestire da solo tutte e duemila le filiali. E si affida a un modello ormai consolidato da diverso tempo: quello del partenariato. «Solo così - ha sottolineato Cirillo - potremo adempiere anche in futuro al mandato di servizio universale e offrire nella maggior parte dei casi orari di apertura ancora più lunghi». Al momento La Posta sta cercando circa 170 partner a cui affidare la gestione dei servizi che prima venivano garantiti tramite gli uffici postali (che verranno chiusi).
Venti in Ticino - Anche il Ticino sarà confrontato da una trasformazione. Con 20 filali (vedi la lista nel box a fondo pagina) in proprio che - come rivelato da Cirillo rispondendo a una domanda di Tio.ch e 20 minuti - verranno trasformate in filiali in partenariato. «Ho parlato di recente con il Governo e con i Comuni e insieme vogliamo trovare soluzioni che soddisfino la realtà ticinese. Lavoreremo insieme per trovare la soluzione migliore. Quello che posso garantire già fin ora è che saremo ben al di là di quanto viene richiesto dall'Ordinanza sulle poste e ben al di là della media svizzera».
Cosa dice l'Ordinanza - La prescrizione del servizio universale (secondo l'articolo 33 dell'Ordinanza sulle poste) prevede che il 90% della popolazione possa raggiunge un ufficio postale o un’agenzia a piedi o con i mezzi pubblici entro 20 minuti oppure usufruire di un servizio a domicilio entro mezz'ora. «LaPosta - ha preciato Baur - supera nettamente le
disposizioni regolatorie, visto che nel 2023 raggiungeva nei tempi previstil il 96.7% dei propri utenti». Con le soluzioni alternative questa percentuale, è stato precisato, sarà del 96.4%.
Investimenti da oltre 100 milioni - LaPosta, per dimostrare il proprio impegno, investirà oltre 100 milioni di franchi nelle proprie filiali. Alcune delle quali sono ormai datate. «Siamo fieri delle nostre filiali. Ma vanno modernizzate. Rese più inclusive», sottolinea Baur. «Vogliamo che la nostra clientela possa fruire sia di servizi in loco sia di nuove offerte digitali. Costruiamo la rete del futuro per tutte le generazioni».
La video-consulenza - Per questo motivo la Posta sta testando soluzioni - che verranno proposte sia nelle filiali gestite in proprio sia in quelle in partenariato - per ridurre ulteriormente i tempi di attesa nelle filiali impiegando, ad esempio, i più moderni formati di video consulenza da affiancare ai tradizionali sportelli. «Stiamo sviluppando nuovi elementi self-service - ha spiegato Baur - volti a semplificare le operazioni postali ed evitare lunghi tempi di attesa».
«L'inerzia non è un'alternativa» - In conclusione Roberto Cirillo ricorda come il mercato stia vivendo evoluzioni drastiche. «Per continuare a essere presenti personalmente per la nostra clientela in 2'000 sedi servite, agiamo ora. E per farlo abbiamo bisogno del necessario margine di manovra imprenditoriale. Per noi l’inerzia non è un’alternativa».
Le venti filiali ticinesi (potenzialmente) interessate dalla trasformazione - Arzo, Bellinzona 2 (Semine), Bellinzona 5 (San Paolo), Breganzona, Cadro, Canobbio, Castel S. Pietro, Cugnasco, Gentilino, Locarno 4 (Solduno), Lodrino, Lugano 6 (Cassarate), Maglio di Colla, Maroggia, Mezzovico, Monteggio, Novaggio, Novazzano, Olivone, Verscio. A queste si aggiunge la filiale di Mesocco in Mesolcina (GR).