Un bimbo su 5 è vittima di violenza psicologica da parte dei genitori. Protezione infanzia Svizzera lancia una campagna di sensibilizzazione
BERNA - In Svizzera un bambino su cinque subisce regolarmente violenza psicologica da parte dei genitori. Uno su quattro è già stato minacciato di botte, mentre uno su tre è già stato aggredito verbalmente dai propri genitori. Questi dati (preoccupanti) emergono da uno studio sul comportamento punitivo nell'ambito della genitorialità condotto dall’Università di Friburgo su incarico della fondazione Protezione dell’infanzia Svizzera, che oggi ha lanciato una campagna di sensibilizzazione su questo fenomeno.
Difficile da riconoscere - La violenza psicologica è meno visibile rispetto a quella fisica. Ma provoca danni altrettanto pesanti. Frasi come «non conti nulla», «sei una delusione», «di te non me ne frega nulla» possono ferire e le conseguenze durare anche per tutta la vita. I bambini che subiscono regolarmente questi comportamenti - precisa infatti la Protezione dell'infanzia Svizzera - hanno un rischio molto maggiore di depressione, disturbi dell’apprendimento, comportamenti aggressivi e violenti o disturbi dell’attaccamento. «La violenza psicologica è invisibile, ma le sue ripercussioni nei bambini durano per tutta la vita», sottolinea la direttrice Regula Bernhard Hug. «È nostro dovere proteggere il loro mondo».
Quando parliamo di violenza psicologica? - Ma nello specifico quando si può parlare di violenza psicologica? «Essa avviene - precisa la fondazione - quando i genitori fanno intenzionalmente uso della propria autorità e influenza, adottando ripetutamente condotte non adeguate per il comportamento del bambino e per la situazione». Il piccolo percepisce quindi la reazione dei genitori come un attacco personale, che non è in grado di ricondurre a quanto accaduto in quel preciso momento. «Il bambino si sente così rifiutato, inutile e impotente».
C'è sempre un'alternativa - Proprio in questo ambito lo scorso 13 settembre il Consiglio federale ha presentato un progetto per fare in modo che l'educazione non violenta dei figli venga sancita per legge. «Nella mozione - ricorda la Protezione dell'infanzia Svizzera - viene riconosciuto che oltre alla violenza fisica, nell’educazione non debba esserci spazio nemmeno per la violenza psicologica». La palla ora è in mano al Consiglio nazionale che voterà presumibilmente nella sessione primaverile del 2025. Poi toccherà agli Stati. «I genitori si sentono spesso sotto pressione e sopraffatti, eppure c’è sempre un’alternativa alla violenza», conclude la fondazione, ricordando i vari corsi e materiali che offre per aiutare i genitori a ricorrere a metodi di educazione non violenti (qui il sito).