Questo andamento al ribasso si era già palesato nell'estate 2023.
BERNA - Sebbene i lupi uccidano sempre meno animali da reddito, la Confederazione e i Cantoni autorizzano molti più abbattimenti: lo afferma Pro Natura parlando di "eccidio" e criticando le autorità, che a suo avviso non basano le loro decisioni sui fatti.
Per il terzo anno consecutivo le predazioni sono diminuite: nei Grigioni e in Vallese, i due Cantoni con la maggiore presenza di lupi, alla fine di ottobre sono stati registrati complessivamente il 15% di predazioni in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno e ben il 40% in meno rispetto a due anni fa, afferma l'organizzazione ambientalista in un comunicato diffuso oggi.
Questo andamento al ribasso si era già palesato nell'estate 2023, ossia prima che si iniziasse a ricorrere in modo «sfrenato» agli abbattimenti. Considerato che la popolazione del canide sta crescendo, secondo Pro Natura è chiaro che il calo dei danni sia innanzitutto merito degli sforzi investiti nella protezione delle greggi.
In questo contesto di diminuzione delle predazioni, spicca l'evoluzione degli abbattimenti. La Legge sulla caccia consente l'uccisione di intere famiglie di lupi come ultima ratio ed è chiaramente disciplinata. Si tratta di una soluzione a cui fare capo soltanto quando sono state esaurite tutte le alternative, come la protezione delle greggi, la dissuasione, l'abbattimento di esemplari giovani e di singoli lupi, ricorda l'associazione sostenendo che la cosiddetta regolazione sta assumendo sempre più i contorni di un eccidio.
Anche molte persone desiderano che gli interventi sulla popolazione del predatore avvengano con moderazione. In questo contesto oggi Pro Natura e altre organizzazioni consegneranno al Governo grigionese una petizione corredata da 35'000 firme in cui si chiede di rinunciare all'abbattimento del branco del Parco nazionale e a cercare alternative.