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BASILEA CITTÀ«Abusate e abbandonate dall'Università di Basilea»

07.11.24 - 18:00
Due studentesse che hanno subito abusi sessuali da altrettanti professori lanciano gravi accuse contro l'ateneo.
Depositphotos (AndrewLozovyi)
Fonte SRF / Basler Zeitung
«Abusate e abbandonate dall'Università di Basilea»
Due studentesse che hanno subito abusi sessuali da altrettanti professori lanciano gravi accuse contro l'ateneo.

BASILEA - L'Università di Basilea è finita nell'occhio della bufera. Il motivo? L'ateneo avrebbe "insabbiato" i rapporti d'indagine nei confronti di due professori che avrebbero molestato sessualmente altrettante studentesse.

Le due vittime, che si sono sentite abbandonate dall'Università, hanno raccontato le loro storie al programma della SRF "Kassensturz". La prima vicenda ha coinvolto una dottoranda nel 2019 ha denunciato i comportamenti "sopra le righe" del suo supervisore - di diciotto anni più grande - che sfruttando la propria posizione ha «persuaso la studentessa a intrattenere rapporti sessuali con lui».

Un caso analogo ha coinvolto - nel 2015 - un'altra studentessa che lavorava come assistente di ricerca per un professore di 25 anni più vecchio di lei. «Fin da subito - ha raccontato la giovane al programma della TV Svizzera tedesca - ha instaurato un rapporto molto stretto. Spesso mi toccava inutilmente, ad esempio mettendomi la mano sulla schiena o abbracciandomi o dandomi baci sulle guance. Ha oltrepassato i limiti anche via email». Poi quando la ragazza dovette accompagnare l'accademico a Berlino per la presentazione di un libro, le cose precipitarono. «Durante quel viaggio ci furono diverse avances», ha spiegato la ragazza, precisando che «l'ultima notte il professore le avrebbe confidato di volerla baciare».

«Hanno protetto i colpevoli» - Entrambe le studentesse, dopo aver denunciato i fatti, sono però state tagliate fuori dalle indagini. Tanto che la prima studentessa è venuta a conoscenza delle conseguenze della propria denuncia da un articolo sul TagesAnzeiger. «È stato rimosso dalla sua posizione dirigenziale e ammonito, ma continua a insegnare e supervisionare gli studenti di dottorato», ha sottolineato con delusione la studentessa. Stessa "punizione" inflitta anche all'altro docente. «Ciò che l'Università ha fatto è stato proteggere i colpevoli e non le vittime».

Oggi, però, le cose sarebbero andate in maniera diversa. Da ottobre 2020, infatti, l'Uni di Basilea ha instaurato nuove regole a tutela dell'integrità personale. «Il rapporto - precisa un portavoce alla BaslerZeitung - sarà inviato alle persone coinvolte in forma di bozza e potrà essere commentato per iscritto entro 10 giorni. Poi - per informazione - verrà consegnato anche il rapporto definitivo». Punti del regolamento, questi, che sono stati corretti a seguito dei due procedimenti che hanno visto come vittime le due studentesse.

Le molestie sessuali tra i banchi universitari, per altro, sono sempre stati un argomento tabù giustificato dal «principio della protezione dei dati». Un tabù che era stato recentemente infranto dall'Uni di Zurigo che su richiesta della NZZ aveva fornito le cifre di un fenomeno (purtroppo) in crescita.

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