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SVIZZERA/STATI UNITISputi, calci e minacce: ecco cosa è successo su un volo Swiss

07.11.24 - 19:49
Un rapporto dell'Fbi ricostruisce il momento di pazzia di un 43enne belga avvenuto lo scorso 31 di marzo.
Imago
Fonte Tagblatt.ch
Sputi, calci e minacce: ecco cosa è successo su un volo Swiss
Un rapporto dell'Fbi ricostruisce il momento di pazzia di un 43enne belga avvenuto lo scorso 31 di marzo.

NEW YORK - Spintoni, sputi, pugni e minacce. Emergono nuovi dettagli su quanto accaduto durante il volo Swiss LX19, partito da New York in direzione di Zurigo, lo scorso 31 marzo.  

La dinamica dell'aggressione - Un rapporto, pubblicato dall'ufficio del procuratore del New Jersey (responsabile dell’indagine) e redatto da un agente dell’Fbi, permette ora di ricostruire la dinamica dei fatti in modo preciso.

L’aereo, partito in orario alle 21.55, ha dovuto operare un’inversione di marcia con un atterraggio di emergenza allo stesso scalo di partenza. La ragione? Il comportamento aggressivo e violento di un passeggero belga di 43 anni. 

Ma riavvolgiamo il nastro. La tensione è iniziata a salire poco dopo il decollo. Il 43enne avrebbe slacciato la cintura e si sarebbe diretto, con fare minaccioso, verso un’assistente di volo. Secondo il rapporto l’uomo avrebbe afferrato il seno della donna gridandole diverse ingiurie e scuotendola ripetutamente.

Pugni e calci - La vittima, riuscita a liberarsi dalla presa dell’aggressore, ha allarmato i colleghi. L’uomo ha quindi cambiato obiettivo e si è scagliato contro la cabina di pilotaggio. Pugni e calci non sono però bastati ad aprire la porta. 

Nella concitazione del momento un secondo assistente di volo è stato aggredito nel tentativo di fermare il forsennato. Anche lui è stato preso a calci e a pugni. Solo in seguito, grazie a un annuncio di aiuto, l’uomo è stato immobilizzato a terra. 

Dietrofront - L’ufficiale di volo ha quindi deciso di fare marcia indietro e tornare a New York. L’aggressore, non contento della confusione che ha creato, non si è calmato neppure durante il rientro. Ha cercato di liberarsi minacciando di morte gli assistenti. 

All’atterraggio la polizia americana aspettava il belga già sulla pista dello scalo. L'assistente di volo vittima dell'aggressione è stato portato in ospedale.

Il 43enne dovrà rispondere di molestie al personale di volo, aggressione, percosse e violenza sessuale. La prima udienza del processo si è svolta pochi giorni fa dove l’uomo è stato rilasciato su una cauzione di 100’000 dollari. Il belga rischia una pena detentiva fino a 20 anni di carcere e una multa di mezzo milione.  

Il portavoce della compagnia aerea Swiss, Michael Stief, ha poi spiegato che il membro dell'equipaggio di cabina ha riportato solo lievi ferite ed è stato in grado di tornare in Svizzera con il resto dell'equipaggio poco dopo l'incidente. «Teniamo molto all’incolumità fisica dei nostri dipendenti e non li lasciamo soli dopo episodi traumatici come quello accaduto a New York». La compagnia non ha però intrapreso alcuna azione legale.

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