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SVIZZERAL'allarme delle prostitute: «Noi vittime quotidianamente di violenze»

14.11.24 - 10:18
Sette su 10 subiscono la rimozione del condom contro la propria volontà. Insulti, furti, stigmatizzazione. Uno studio rivela dati allarmanti
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Fonte Ats
L'allarme delle prostitute: «Noi vittime quotidianamente di violenze»
Sette su 10 subiscono la rimozione del condom contro la propria volontà. Insulti, furti, stigmatizzazione. Uno studio rivela dati allarmanti

BERNA - Le lavoratrici del sesso subiscono spesso violenze anche in Svizzera. Un problema ormai noto da tempo e ribadito oggi nel corso di una conferenza stampa a Berna, durante la quale è stato presentato uno studio rappresentativo sull'argomento. Per conto dell'organizzazione Procore, i ricercatori hanno intervistato 24 persone provenienti da tutte le regioni linguistiche. I risultati mostrano che quasi il 70% delle intervistate ha riferito di aver subito il cosiddetto stealthing, ossia la rimozione del preservativo contro la propria volontà. Circa la metà ha subito discriminazioni, insulti o furti di denaro o oggetti. Secondo lo studio, inoltre, nella maggior parte dei casi gli autori sono i clienti. Tuttavia, la violenza contro le lavoratrici del sesso proviene anche da passanti, colleghi e coniugi.

Colpa della stigmatizazzione sociale - Secondo l'organizzazione, la causa della violenza non è il lavoro sessuale in sé, ma la sua stigmatizzazione. Questo infatti abbassa la soglia di inibizione a commettere violenza, ha dichiarato Rebecca Angelini di Procore. La situazione si spiega anche con il fatto che le donne sono generalmente esposte a un rischio di violenza maggiore rispetto agli uomini e con il fatto che molte delle persone colpite siano migranti.

No al divieto di prostituzione - Malgrado ciò, Procore si oppone al divieto di sesso a pagamento e alla penalizzazione dei clienti, come avviene in alcuni Paesi, per esempio Svezia e Francia. In Svizzera, il Consiglio nazionale ha respinto una mozione che proponeva una prassi di questo tipo nel giugno del 2022.

Dove il lavoro sessuale è legale, la violenza generalmente diminuisce, sostiene Procore, motivando la sua opposizione al cosiddetto modello nordico. Inoltre, si abbassa la soglia di inibizione a rivolgersi ad agenzie specializzate o alla polizia.

Richieste al mondo politico - Nel corso della conferenza stampa, Procore ha avanzato anche una serie di richieste al mondo politico. Auspica per esempio che sia possibile denunciare gli atti di violenza senza che le vittime siano minacciate di conseguenze ai sensi della legge sull'immigrazione. Inoltre, l'opinione pubblica deve essere informata che lo stealthing è punibile in base alla nuova legge penale sui reati sessuali.

Procore ha pure presentato una nuova coalizione di organizzazioni della società civile per promuovere la lotta contro queste problematiche. Essa comprende Amnesty international, Aiuto Aids svizzero, Unione svizzera delle donne cattoliche e Sex Workers Collective Switzerland.

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