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BERNAContro Temu e Shein, le piattaforme cinesi scrivono a Berna

15.11.24 - 15:14
Si denuncia la concorrenza sleale e l'immissione sul mercato di prodotti di scarsa qualità e persino pericolosi
Imago
Fonte ats
Contro Temu e Shein, le piattaforme cinesi scrivono a Berna
Si denuncia la concorrenza sleale e l'immissione sul mercato di prodotti di scarsa qualità e persino pericolosi

BERNA - Le associazioni svizzere del commercio al dettaglio e dei consumatori chiedono misure contro le pratiche operate da piattaforme di e-commerce cinesi come Temu o Shein. Oltre agli svantaggi per il mercato elvetico, merci di bassa qualità mettono a rischio la sicurezza, soprattutto dei bambini, fanno notare.

Le rivendicazione di dodici organizzazioni sono contenute in una lettera indirizzata oggi al Consiglio federale. Le leggi svizzere non vengono imposte o non si applicano alle piattaforme online a basso costo, si lamentano in un comunicato di accompagnamento alla missiva.

Ogni giorno arrivano nella Confederazione fino a 500'000 pacchi dall'Asia. È stato dimostrato che molti contengono prodotti che non soddisfano gli standard di sicurezza svizzeri, scrivono le associazioni, aggiungendo che, in vista del business natalizio, crescono le preoccupazioni per la concorrenza sleale e la salute dei consumatori.

In particolare, viene domandato al governo di garantire condizioni eque, lanciare avvertimenti a Temu e informare il pubblico riguardo ai comportamenti sleali. Sono inoltre necessari maggiori controlli per far rispettare i requisiti di sicurezza, garantire la protezione dei dati e prevenire la vendita di prodotti contraffatti.

I firmatari della lettera sono soprattutto preoccupati per le esenzioni fiscali per la merce che costa meno di 62 franchi. Ai loro occhi, si tratta di un vantaggio ingiustificato, che grava sul commercio e comporta una perdita di entrate per lo Stato.

Per di più, il modello d'affari delle piattaforme del Dragone è problematico dal punto di vista climatico. Questi giganti dell'e-commerce infatti spediscono i singoli prodotti per via aerea, il che significa emissioni di CO2 cinquanta volte superiori rispetto al trasporto in container via nave.

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