«Per avere almeno un po' di tempo libero prevedibile, i colleghi si rifugiano nell'orario ridotto» spiega Thomas Steffen di Aeropers
ZURIGO - I turni cambiano e la programmazione che salta (terza volta quest'anno) fa infuriare i piloti, che sempre di più si rifugiano nel part-time, come conferma alla NZZ am Sonntag Thomas Steffen, portavoce di Aeropers, l'associazione professionale che rappresenta il personale di bordo svizzero.
«Per avere almeno un po' di tempo libero prevedibile, i colleghi si rifugiano nell'orario ridotto» ha detto.
Quasi un pilota su due (il 45%, come confermato al domenicale dalla stessa compagnia aerea) lavora in Swiss non a tempo pieno. Questo - è la spiegazione dei dipendenti - per salvaguardare tempo libero e affetti famigliari, «perché lavoro e vita privata sono difficilmente conciliabili», conferma il personale di bordo alla NZZ. «Non è vero» risponde la compagnia.
«Piloti e assistenti di volo devono essere sempre disponibili» - Stando al racconto consegnato al quotidiano zurighese, «piloti e assistenti di volo devono essere sempre disponibili. Supponiamo di essere testimoni del matrimonio di un caro amico che si sposerà tra dieci mesi. Come piloti, non possiamo garantire che saremo in grado di partecipare al matrimonio», afferma sempre Thomas Steffen, anch'egli pilota.
I piloti svizzeri «hanno appena dovuto comunicare alla compagnia le loro richieste di ferie per il periodo da aprile 2025 a marzo 2026, senza alcuna garanzia che vengano prese in considerazione».
«Terzo cambio di turni dell'anno» - Come dimostra - scrive la NZZ am Sonntag - «il terzo contrattempo con i turni di servizio di quest'anno» modificati e che è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Era accaduto già nel mese di giugno e poi ad ottobre.
Quello che accade è che «o i desideri dei piloti non sono stati presi in considerazione o il programma è stato ritardato». La ricerca condotta dalla "NZZ am Sonntag" e i dati elaborati sono stati confermati dagli Aeropers.
I turni di servizio vengono comunicati ai piloti il 18 di ogni mese: «In passato lo ricevevano solo il 25 del mese, pochi giorni prima dell'inizio del servizio. Dopo una lunga lotta, i piloti sono riusciti a ottenere la pubblicazione dei turni il 18».
In altre parole, una settimana prima. In altre parole, una settimana prima. Ciò è previsto dal contratto collettivo di lavoro (CLA), in vigore dall'inizio del 2023.
Ai piloti di Lufthansa va meglio - «I turni sarebbero sopportabili se la situazione non fosse già tesa. In generale, per i piloti è estremamente difficile organizzare la propria vita privata», afferma Thomas Steffen.
Perché le interruzioni dei turni hanno delle conseguenze: «Gli incontri programmati con gli amici devono essere cancellati e i nonni devono essere chiamati per badare ai bambini in caso di emergenza. Naturalmente, se si apprezza l'orario di lavoro regolare, non si dovrebbe necessariamente scegliere la carriera di pilota. Ma poiché si è in viaggio a qualsiasi ora del giorno e della notte, una pianificazione affidabile e lungimirante è fondamentale».
Lufthansa e Austrian Airlines, tra tutte le compagnie aeree, dimostrano che esiste un'altra strada. Come Swiss, entrambe le compagnie appartengono al Gruppo Lufthansa. «I piloti possono pianificare diversi venerdì al mese su base vincolante. Questo non è possibile in Swiss».
Il principio di anzianità nella cabina di pilotaggio e l'impedimento a cambiare datore di lavoro - Così i piloti svizzeri «sono in qualche modo in balia della situazione. A causa del principio di anzianità nella cabina di pilotaggio, non possono semplicemente cambiare datore di lavoro. L'industria aeronautica vuole evitare la concorrenza per le posizioni migliori per paura che ciò possa mettere a repentaglio la sicurezza. Le promozioni - viene spiegato dalla Nzz am Sonntag - avvengono rigorosamente in base all'anzianità, a condizione che le prestazioni siano all'altezza. Tuttavia, se un pilota svizzero volesse passare a Lufthansa, ad esempio, dovrebbe ricominciare da capo: come copilota sui voli a corto raggio».
Quindi i piloti stanno facendo i salti mortali. L'umore è in cantina, come confermano diverse fonti, e il part-time resta la soluzione più immediata per salvaguardare la vita privata.
Swiss: «Equilibrio tra lavoro e vita privata è una preoccupazione fondamentale». Swiss - confermando «l'impiego del 45% dei piloti a tempo parziale» sottolinea come «le ragioni del passaggio a tale modello non sono registrate».
L'azienda offre ai piloti «un'intera gamma di modelli part-time diversi. Una caratteristica particolare è quella di addebitare un cosiddetto "contributo ai costi di implementazione" pari all'1% dello stipendio per ogni riduzione del 10% dell'orario di lavoro. Ciò significa che con un carico di lavoro del 90% si riceve una retribuzione dell'89%, con un carico di lavoro dell'80% del 78%». Il tempo libero aggiuntivo - sottolinea il domenicale - viene quindi «acquistato a caro prezzo».
La compagnia aerea assicura che «l'equilibrio tra lavoro e vita privata è una preoccupazione fondamentale. Tuttavia, la creazione dei turni di servizio è una sfida notevole in un ambiente altamente regolamentato».
Swiss sottolinea che «le modalità di richiesta e concessione dei giorni di ferie o delle vacanze nel loro complesso sono regolamentate dal Contratto collettivo che si basa su accordi negoziati congiuntamente con gli Aeropers».
Anche gli assistenti di volo sono insoddisfatti - Il malumore serpeggia anche fra gli assistenti di volo. «Swiss si è a lungo opposta all'idea di concedere agli assistenti di volo i cosiddetti "giorni di cemento", ossia un tempo intoccabile e libero dal lavoro. Era possibile inserire questi giorni nel nuovo CCL. Tuttavia, l'attuazione è stata ritardata da gennaio a marzo» denuncia la categoria al domenicale.
Swiss lo conferma e lo imputa alla «complessità della programmazione a livello di sistema». Per il resto, però, i miglioramenti alla pianificabilità della vita sociale sono stati «quasi tutti implementati in tempo».
«In cabina abbiamo le stesse sfide che si hanno in cabina di pilotaggio. Salvaguardare la vita privata è difficile perché non possiamo pianificare. L'umore ne risente molto», afferma Sandrine Nikolic, presidente di Kapers, l'associazione svizzera degli assistenti di volo e non mancano i casi di chi decide di cambiare lavoro.
Swiss - scrive la NZZ am Sonntag - «non vuole rivelare quanto sia alta la fluttuazione del personale di cabina. Tuttavia, è in calo da quando è stato introdotto il contratto collettivo di lavoro».
Soluzioni? Assumere più personale, ma costa. E dopo la pandemia, il settore ha risentito di mancanza di manodopera qualificata. Swiss rimarca il fatto di stare «già formando il massimo numero possibile di nuovi piloti».