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SVIZZERABerset ai tempi del Covid: «Volevano che schierassi l'esercito per far rispettare il lockdown»

20.11.24 - 13:35
Un libro racconta la pandemia del capo dell'Ufsp fra dubbi, stress e minacce: «In politica bisogna essere pronti a consumarsi, con dignità».
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Berset ai tempi del Covid: «Volevano che schierassi l'esercito per far rispettare il lockdown»
Un libro racconta la pandemia del capo dell'Ufsp fra dubbi, stress e minacce: «In politica bisogna essere pronti a consumarsi, con dignità».

BERNA - Ci è voluto un libro, e uno psicologo, per permettere ad Alain Berset di elaborare lo stress dell'emergenza Covid in Svizzera. Un periodo di estrema incertezza fra dolorosi lockdown e misure che non facevano l'unanimità e, ancora oggi, dividono.

Berset, come capo dell'Ufficio federale della salute pubblica (Ufsp) era la persona di riferimento e - di fatto - in primissima linea, con un bagaglio immenso di responsabilità ma spesso e volentieri completamente solo.

Nel nuovo libro “Der Berset Code”, sottotitolato “La strategia della resilienza di Alain Berset” e firmato dallo psicologo Gregor Hasler (disponibile da oggi) l'attuale Segretario generale del Consiglio d'Europa si apre e analizza i retroscena personali di quel periodo intensissimo.

«Ricordo di aver chiesto agli esperti: “Ma quindi, dovremmo mandare l'esercito nelle strade per evitare che la gente esca di casa?”», ha confidato Berset nel primo capitolo del libro, «era una domanda provocatoria, alla prima riunione loro mi hanno risposto: “Sì, è esattamente quello che dovremo fare”».

Fra l'ex-consigliere federale e il pannello di esperti della Confederazione si è subito creata una certa tensione: «Hanno chiesto sin da subito misure più severe, questo mi ha causato molto stress. Ho sentito da subito un'estrema pressione da parte dei miei pari». Come capo dell'Ufsp il suo lavoro era quello di «trovare una via di mezzo, con la popolazione in mente».

Da qui la scelta di comunicare regolarmente con la popolazione, riferendo i dati dei contagi costantemente e aggiornando - in base all'evoluzione dei dati - le misure precauzionali.

«È stato un periodo brutale», conferma Berset, «vivevo nell'incertezza, praticamente non dormivo e non avevo appetito». Lo stato di burnout era quasi costante: «La pressione era così grande che a volte non avevo la forza di fare nulla». Arrendersi, però, non era un'opzione contemplata.

«In politica bisogna essere pronti a consumarsi, con dignità e orgoglio», ha aggiunto, «sai che hai dato tutto te stesso se non hai davvero più nulla da dare». Una filosofia, questa, che l'autore e psicologo Hasler non appoggia «ma riassume bene la “mentalità Berset”».

Ma a un certo punto i contagi continuavano a salire, i Certificati Covid non funzionavano (e non piacevano) e i vaccini erano in ritardo. In parlamento è salita la pressione ed è pure saltato fuori il famoso scandalo dell'amante, peraltro uno dei diversi durante quegli anni: «Non ne potevo più, spesso bastava una piccola cosa per farmi esplodere. Mi rendo conto di essere stato ingiusto con diverse persone», confida Berset.

Se, da una parte, la crisi pandemica è stata «un'opportunità per massimizzare la mia influenza al di fuori del Consiglio Federale», ammette l'ex-consigliere federale, dall'altra il peso sulla sua vita privata è stato considerevole: «Io e la mia famiglia abbiamo ricevuto minacce di morte, in certi momenti la pressione era tanta che pensavo volessero finirmi. Ricevevo critiche costanti, in politica, sui media, sui social...».

Per 18 mesi, ogni volta che usciva in pubblico, era accompagnato da una guardia del corpo: «La mia prima uscita da solo, è stato uno “sgarro”, è stata per Natale 2021. Ho fatto una passeggiata con mascherina e cappuccio sulla testa».

«Cosa resta dopo una crisi di questa portata?», chiede Hasler, la risposta: «Il lavoro di squadra, il nostro a livello di Consiglio Federale, ma anche quello della popolazione svizzera. Siamo sopravvissuti a una crisi epocale grazie alla solidarietà».

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COMMENTI
 

Flet 1 ora fa su tio
Il problema è che vaccinando tante persone hanno portato il virus dappertutto visto che nel vaccino c'e il virus! Teoricamente i meno infetti erano quelli non vaccinati!

Fano 1 ora fa su tio
Il signor Berset cosa ne farà dei soldi ricavati dalla vendita del libro? Verranno devoluti in beneficienza? Sarebbe un bel gesto!

Nina 1 ora fa su tio
Risposta a Fano
acquisterà i vaccini per i Paesi poveri 😊

Nina 1 ora fa su tio
il libro sarà sold-out 😊

GabrieleC 2 ore fa su tio
Un plauso ad Alain Berset, che è riuscito a non cedere a certe pressioni che sarebbero andate ad annullare diritti costituzionali, di cui spesso ci si dimentica.

Dom 2 ore fa su tio
Credo sia molto più probabile e attendibile che fosse stato lui a volere l'esercito e non ci è riuscito. Io mi ricordo le sue parole, le sue minacce, che di certo non vengono riportate in questo libro pulisci-coscienza. La coscienza, la sua, ci dovrà convivere lui.

daniele77 2 ore fa su tio
Risposta a Dom
cosa ha detto di cosi minaccioso?

Rigel 2 ore fa su tio
Risposta a Dom
Io invece credo che, come tutto il mondo, non sapesse che pesci pigliare. Come si muoveva sbagliava, ma doveva comunque esporsi. Non l'ho invidiato. Resto convinto che ha agito "alla svizzera" cercando di mediare tra quello che era il diktat degli esperti sia sanitari che economici e la legittima speranza del popolo che si potesse avere più libertà. Abbiamo subito delle limitazioni? Si. Ma se non ci fossero state, le conseguenze sarebbero state molto più catastrofiche.

Dom 1 ora fa su tio
Risposta a Rigel
Io credo che dovrebbe essere processato e non santificato. Le conseguenze non sarebbero state più gravi, ma anzi molto meno. Quando affermava (sbagliando e nessuno sa che apposta o meno) che il vaccino proteggeva gli altri diceva una gran stupidata e che ha contribuito a diffondere in modo disastroso il virus.

Dom 1 ora fa su tio
Risposta a daniele77
inserisci in ricerca "berset e no-vax", e ne avrai a iosa di insulti e minacce.

Dom 2 ore fa su tio
E' molto più probabile e attendibile che fosse stato lui a richiedere l'esercito e non il contrario. Io non dimentico le sue parole, le sue minacce.
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