Avevano sparso carbone in una filiale della banca. L'Alta Corte non entra nel merito del ricorso inoltrato dal Ministero pubblico cantonale.
LOSANNA - Il Tribunale federale (TF) non è entrato nel merito di un ricorso inoltrato dalla Procura del Canton Vaud nel caso degli attivisti per il clima che avevano sparso carbone in una filiale UBS di Losanna. Secondo l'Alta corte, non spettava al Ministero pubblico ricorrere in appello.
Nel 2021 la denuncia sporta da UBS per violazione di domicilio era stata dichiarata non valida dalla giustizia vodese, poiché non presentata dall'unità UBS autorizzata a occuparsene. Si era quindi arrivati solamente a una condanna minore. La grande banca ha poi portato avanti il caso, unendosi all'appello della procura.
Nella sua sentenza pubblicata oggi, il TF è giunto alla conclusione che non spettava al Ministero pubblico inoltrare ricorso al più alto grado di giudizio, poiché non è suo compito difendere gli interessi dei querelanti. Il caso in questione riguarda infatti reati perseguibili a querela di parte che devono essere portati avanti da chi sporge denuncia.
La vicenda ruota attorno a una manifestazione di protesta svoltasi nel gennaio del 2020: attivisti per il clima sono entrati in una filiale di UBS per denunciare gli investimenti dell'istituto nei combustibili fossili.
Una ventina di militanti vestiti in giacca e cravatta - gli uomini - e in tailleur - le donne - avevano sparso carbone nell'atrio dell'edificio, agitato striscioni, cantato canzoni e inneggiato slogan. La polizia era poi arrivata sul posto dopo una quindicina di minuti con una ventina di agenti.
Il tutto era avvenuto dopo che il Tribunale distrettuale di Renens (VD) aveva assolto dodici attivisti per un'azione condotta nel novembre 2018 nei locali di Credit Suisse, sempre a Losanna.