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SVIZZERAEcco la “lista della spesa” da 13 miliardi di Viola Amherd

27.11.24 - 23:27
Da una nuova infrastruttura IT passando per i nuovi elicotteri e carri armati, tutto quello che vuole acquistare il Ddps nei prossimi anni.
Imago/NurPhotos
Fonte Blick
Ecco la “lista della spesa” da 13 miliardi di Viola Amherd
Da una nuova infrastruttura IT passando per i nuovi elicotteri e carri armati, tutto quello che vuole acquistare il Ddps nei prossimi anni.

BERNA - Più che di strategie belliche e piani di difesa, il Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (Ddps) di Viola Amherd di questi ultimi tempi sembra più impegnato a districarsi fra previsioni, budget e... miliardi.

Questo perché, anche a causa della preoccupazione per la guerra in Ucraina, il Parlamento ha deciso di concedere un aumento al budget dell'esercito che potrebbe arrivare a sfiorare i 30 miliardi (per la precisione 29,8) per il periodo 2025-2028. A farne le spese i finanziamenti previsti per altri ambiti, come il settore dell'asilo, l'aiuto allo sviluppo e i contributi ai cantoni.

Un giga-tesoretto di cui si parla molto ma che non si sa esattamente come verrà investito (e stando alle malelingue, non lo saprebbero nemmeno Viola Amherd e i “suoi”).

In vista del proseguo del dibattito alle camere - il Consiglio degli Stati, infatti, dovrà riesaminare le divergenze emerse sul dossier - per l'imminente sessione invernale sarebbe pronto un documento piuttosto dettagliato. Si tratterebbe di una sorta di “lista della spesa” da circa 13 miliardi (che “sforerà“ fino al 2031) che verrà presentata in Parlamento.

Stando a quanto riportato dal quotidiano svizzerotedesco, il settore che richiederà più spesa è quello dello Stato maggiore e delle comunicazioni con 2,4 miliardi di franchi da impiegare per ampliare i data center, le infrastrutture IT e un sistema di comunicazione satellitare «per poter inviare e ricevere informazioni in modo rapido e sicuro tra i posti di comando e le truppe». Per proteggere tutto questo sistema, da possibili attacchi informatici, verranno investiti altri 500 milioni.

Secondo settore per spesa, con 2,3 miliardi, dovrebbe essere il trasporto truppe corazzato con un'estesa (ri)fornitura di veicoli (tipo Mowag Eagle) così come il risanamento di quelli già in dotazione. Per rinnovare i trasporti non-corazzati, invece, si parla di un investimento di circa 650 milioni.

Segue il dispiegamento di mezzi per fronteggiare le minacce di terra: con 2,2 miliardi per rimettere in servizio 196 carri Leopard 2 e l’acquisto di nuovi carri armati tedeschi Piranha IV (sostituiranno i vetusti obici semoventi M109) così come un sistema di missili terra-terra anticarro.

Lasciando il suolo per i cieli, circa 1,6 miliardi sarebbero da investire per sostituire gli elicotteri Super Puma e Cougar già in dotazione e rimettere in servizio gli elicotteri da trasporto modello Eurocopter EC635.

1,5 miliardi invece andrebbero investiti in radar e sensori per monitorare lo spazio aereo. In quest'ottica andrebbero acquistati anche dei mini-droni. Sempre restando fra le nubi, per fronteggiare la minaccia aerea di forze ostili, è previsto l'acquisto di sistemi di difesa terra-aria da 1,4 miliardi.

Va puntualizzato che si tratta di piani assolutamente indicativi, ancora in corso di aggiornamento e aperti al cambiamento anche dell'ultimo minuto.

Questi, inoltre, non tengono conto di possibili problemi di approvvigionamento dei materiali bellici (assolutamente non da escludere, considerando il complicato scenario internazionale).

Non è infatti assicurato che la Confederazione possa riuscire ad aggiudicarsi mezzi e rifornimenti, vista la forte “concorrenza” di altri Paesi, magari intenzionati ad acquisti più importanti.

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