Cerca e trova immobili

SVIZZERAUna vignetta più cara per chi non abita in Svizzera: «Proposta discriminatoria»

28.11.24 - 12:17
La risposta del Consiglio Federale alla mozione del ticinese Simone Gianini.
Archivio Tipress
Fonte Ats
Una vignetta più cara per chi non abita in Svizzera: «Proposta discriminatoria»
La risposta del Consiglio Federale alla mozione del ticinese Simone Gianini.

BERNA - Aumentare il costo della "vignetta" autostradale, restituendo una parte degli introiti agli automobilisti con targa svizzera, equivarrebbe a una discriminazione indiretta dei cittadini UE/AELS - tra cui i frontalieri e i prestatori di servizi - che giungono nel nostro Paese.

È quanto risponde il Consiglio federale a una mozione di Simone Gianini (PLR/TI), che chiede al plenum di respingere.

Il consigliere nazionale ticinese motiva la sua richiesta con le code da record registratesi quest'anno al San Gottardo, compresi gli assi e la A13, che hanno inciso negativamente sulla mobilità in particolare di Ticino, Uri, Svitto e Grigioni.

Una delle cause principali degli intasamenti è l'attraversamento del nostro Paese da parte di auto estere che, a fronte di una media annua che ha oramai superato il 30%, in estate raggiungono l’80% dei transiti totali.,

Per limitare il fenomeno, Giani propone quindi un "congruo aumento del prezzo della vignetta autostradale, dietro retrocessione della differenza rispetto al prezzo attuale agli automobilisti con targa svizzera, senza introdurre tariffe con validità inferiore alla durata annuale". Tutto ciò porterebbe inoltre più soldi alle casse federali.

Per il deputato PLR, una simile proposta è paragonabile ad altre tasse di scopo che gli automobilisti svizzeri pagano invece in misura superiore a quelli esteri (e non viola quindi la parità di trattamento), rispettivamente è comparabile a quanto si paga per l'uso, anche soltanto saltuario, di autostrade estere, ad esempio in Italia.

Di parere opposto il governo, già sollecitato in passato con proposte simili (leggi: pedaggio al San Gottardo). L'Accordo sulla libera circolazione delle persone con Bruxelles garantisce ai cittadini della parti contraenti tutta una serie di diritti, tra cui la parità di trattamento.

In termini generali, nei settori disciplinati dall'ALC il Tribunale federale esclude qualsiasi trattamento differenziato dei cittadini UE/AELS rispetto ai residenti in Svizzera, tanto le discriminazioni dirette, vale a dire quelle fondate sulla nazionalità, quanto le discriminazioni indirette, ossia quelle che, applicando altri criteri distintivi, portano allo stesso risultato.

Un provvedimento risulta pertanto indirettamente discriminatorio, e quindi in contrasto con l'ALC, nel momento in cui può, per sua natura, avere ripercussioni maggiori sui cittadini dell'UE/AELS rischiando di sfavorirli rispetto ai residenti svizzeri.

Sulla base di queste considerazioni, l'esecutivo ritiene che l'aumento del prezzo della vignetta autostradale con rimborso della differenza rispetto al prezzo attuale soltanto agli automobilisti con targa svizzera rischi di essere indirettamente discriminatorio, in particolare nei confronti dei prestatori di servizi UE/AELS e dei frontalieri UE/AELS.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE