Attacco frontale di Transfair al CEO della Posta che in un'intervista ha sostenuto che il carico di lavoro per i collaboratori sia diminuito
BERNA - «Cirillo minimizza il carico di lavoro del personale. E lo fa su un settimanale letto da più di 2,5 milioni di persone in tutta la Svizzera». Non è (evidentemente) andata giù al sindacato Transfair l'intervista rilasciata dal CEO diPosta a Cooperazione nella quale Roberto Cirillo ha sostenuto che il carico di lavoro delle collaboratrici e dei collaboratori del Gigante Giallo è diminuito. «Ma questa affermazione corrisponde alla verità?, si chiede retoricamente il sindacato. La risposta è ovvia: «No, in nessun caso, per lo meno non per il personale dell’unità spartizione e recapito dei pacchi».
Carico di lavoro eccessivo - Per il sindacato, infatti, i lavoratori, soprattutto in questo settore, sono alle prese con una crescente mole di lavoro. «Siamo a conoscenza - precisa Transfair - di casi in cui le giornate lavorative di 10 ore o più sono la norma, al punto che le collaboratrici e i collaboratori si ammalano e le assenze dal lavoro aumentano. Inoltre, se un membro del team si assenta all’ultimo momento, gli altri dipendenti devono sobbarcarsi il sovraccarico di lavoro. E tutto questo è un circolo vizioso».
Puro stress tra il Black Friday e Natale - In questo periodo dell'anno, poi, il carico di lavoro è particolarmente elevato, tanto che tra il Black Friday e Natale si prevedono volumi da record. «Ogni giorno - lamenta il sindacato - dovranno essere elaborati fino a un milione di pacchi e 13 milioni di lettere e invii pubblicitari. Per sbrigare l’ondata di spedizioni, il personale addetto alla spartizione e al recapito sarà chiamato a fare sforzi sovrumani».
Senza turni extra-lunghi e una settimana lavorativa di 6 giorni, infatti, non è possibile sbrigare una mole di lavoro del genere. Un vero e proprio "tour de force" che lascia il segno sul personale. «Ogni anno, il periodo prenatalizio è un periodo di puro stress per il personale», sottolinea Greta Gysin, Consigliera nazionale e presidente di Transfair. «Le collaboratrici e i collaboratori addetti alla spartizione e al recapito lavorano già moltissimo durante tutto l’anno, ma in queste settimane sono spesso costretti a superare i loro limiti. La conseguenza: malattie e assenze. È inaccettabile che, anno dopo anno, vengano minate le disposizioni del CCL».
La richiesta - Disposizioni del CCL che per il sindacato non vengono eluse soltanto nel periodo natalizio. Per questo in un appello via e-mail al direttore della Posta, Transfair ha chiesto che la settimana lavorativa di 42 ore, prevista dal CCL Posta CH, venga «finalmente applicata anche al recapito e alla spartizione dei pacchi».