Gli abitanti delle «Sugus Houses» di Zurigo in 3 mesi devono trovarsi una nuova sistemazione: «Nessuno vuole più affittare alla gente comune»
ZURIGO - Sono circa 30mila le persone che ogni anno vengono sfrattate per ristrutturazioni di palazzine in Svizzera. Solamente qualche giorno fa ne dava notizia uno studio pubblicato dalla Banca cantonale di Zurigo (ZKB). E, proprio martedì, nel noto complesso residenziale «Sugus Houses» di Zurigo circa 200 persone hanno ricevuto la brutta notizia: entro tre mesi dovranno lasciare le loro case. In totale, come riportato da Watson, sono 105 gli appartamenti interessati. La società di gestione Allgood Property AG cita la volontà dei nuovi proprietari come motivo dello sfratto di massa.
La decisione è stata presa per rinnovare completamente gli immobili, costruiti nel 1995, con l'obiettivo di creare un «futuro sostenibile ed ecologico». Il piano prevede di rinnovare i vecchi bagni e le cucine, sostituire le tubature e rinnovare i pavimenti e le scale. Dunque a causa di questi «grandi lavori», non è possibile per gli inquilini rimanere nelle proprietà durante la ristrutturazione. Per gli inquilini, la disdetta è arrivata all'improvviso e ritengono di essere stati ingannati.
Le testimonianze - Tra loro, ad esempio, c'è una madre single di due figli adolescenti che vi abita. Dopo aver ricevuto la lettera, ha raccontato di essersi sentita male. È arrivata lì nella primavera del 2022 in un'abitazione di 4,5 locali che costa 2084 franchi. Una soluzione ottimale nella città di Zurigo, trovata dopo anni di ricerca. C'è poi una storica inquilina. Vive nel suo appartamento da ben 25 anni e dice di aver pianto di fronte allo sfratto: «È brutto dover lasciare casa propria nel giro di tre mesi». Un altro lamenta: «Adesso dovrò cercare un appartamento in zona in tre mesi, mentre oltre 200 persone stanno facendo la stessa cosa. È praticamente impossibile».
Manca la responsabilità sociale - La ristrutturazione globale delle palazzine pare essere un alibi anche per l'economista immobiliare Christian Brunner. Stando a quanto riporta il Registro Federale degli Edifici e delle Abitazioni «gli elementi dell'edificio (cucine, pavimenti, tubature...) hanno 24 anni, poiché risalgono all'anno 2000. Una ristrutturazione del nucleo dopo questo lasso di tempo è del tutto atipica», commenta a 20 Minuten. Per lui è chiaro: «Si tratta di rendimento e di ottimizzazione dei profitti della proprietà. Lo capisco dal punto di vista dell'investimento, ma da quello della responsabilità sociale ho una visione critica». Dalle ultime notizie trapelate sembra poi che la proprietà voglia modificare le dimensioni degli appartamenti, trasformando un 5,5 locali in un 4,5 o portando i monolocali a essere un appartamento da 2,5 stanze. «Un trucco per evitare al precedente inquilino di contestare il riaffitto quanto avverrà - sostiene l'esperto -. La modifica della planimetria prevede un nuovo contratto di locazione», rendendo giustificabile l'avviso di sfratto.
«Non si costruisce più per la gente comune» - Walter Angst, portavoce dell'Associazione degli inquilini di Zurigo, ha dichiarato a Watson che l'associazione aiuterà gli inquilini della Neugasse a contestare le disdette. L'associazione prenderà provvedimenti contro le «azioni miopi e a breve termine dei proprietari», ha detto il portavoce dei media. Mentre la società proprietaria dell'immobile ha preferito non esporsi. Sul loro sito c'è però un comunicato in cui viene ribadito che «la situazione abitativa non è più ragionevole» e che «è necessaria una ristrutturazione fondamentale, per cui gli sfratti sono inevitabili». Il sospetto degli inquilini è che stiano puntando ad ampliare "semplicemente" il loro profitto. «A quanto pare - ha detto uno di loro - nessuno vuole più costruire appartamenti per la gente comune nella città di Zurigo».