Un sondaggio mostra un crollo degli acquisti: più di uno svizzero su due investirà al massimo 250 franchi.
BERNA - Gli svizzeri accarezzano l'idea di spendere meno per i regali di Natale, anche se poi a conti fatti l'ammontare ipotizzato in franchi appare in linea con quello dell'anno scorso, valore che è stato peraltro il più basso dal 2015: è l'indicazione che emerge da un sondaggio condotto dalla società di consulenza EY per conto di Swiss Retail Federation, l'associazione delle aziende attive nel commercio al dettaglio.
Il 51% del campione di 750 persone interrogate in novembre e dicembre afferma che ridurrà la spesa (il 18% in modo netto, il 33% leggermente), sulla scia dell'inflazione, dell'aumento degli affitti e del salasso provocato dai premi della cassa malati; la quota è ancora maggiore fra le donne, pari al 58%, mentre per gli uomini scende al 43%. Il 4% dell'insieme degli interpellati al contrario vuole aumentare il suo impegno sul fronte dei regali, mentre il 45% lo manterrà uguale.
Il braccino corto che sembrano mostrare i cittadini elvetici non appare comunque avere a che fare con la mancanza di generosità, è invece frutto di una tendenza generalizzata. A causa dell'aumento dei prezzi infatti il 10% ha ridotto gli acquisti all'indispensabile, il 17% li ha tagliati fortemente, il 36% li ha diminuiti ma a volte si concede qualcosa di speciale, il 22% non ha cambiato molto le abitudini ma guarda comunque con attenzione ai prezzi, mentre solo il 15% procede nello shopping come prima.
In media l'importo messo a disposizione per i regali sarà di 282 franchi, lo stesso che nel 2023, ma assai lontano dai 343 franchi del 2022. Anche in questo campo si osserva una differenza fra i sessi: i maschi hanno pronti 298 franchi, le donne 268.
Il 56% degli interpellati investirà al massimo 250 franchi in regali e solo il 12% allargherà i cordoni della borsa oltre i 500 franchi: due anni or sono gli "spendaccioni" erano ancora il 20%. I nuclei più inclini a spendere sono le famiglie con bambini, che aumenteranno quest'anno il budget del 3%.
"Nonostante il calo dell'inflazione in Svizzera, i consumatori ritengono che i prezzi dei beni di consumo siano elevati, probabilmente anche a causa della stagnazione del bilancio famigliare, gravato da un aumento dei costi sanitari e degli affitti", commenta André Bieri, dirigente di EY Svizzera, citato in un comunicato. «L'incertezza della situazione geopolitica sta avendo un ulteriore effetto negativo sul comportamento dei consumatori, che sono di conseguenza cauti nelle spese natalizie».
Il 42% del campione fa sapere che comprerà i regali soprattutto nei centri commerciali e nei negozi specializzati, il 25% online (in calo di 4 punti percentuali) e il 33% ricorrerà a entrambi i canali. «Le ragioni del rafforzamento dei negozi stanziali rispetto al web ha ragioni molteplici: da un lato l'indagine mostra che l'esperienza dello shopping natalizio è ancora una volta più apprezzata, dall'altro si nota un certo ritorno al contatto personale dopo la pandemia», osserva Bieri.
Il 70% dei consumatori afferma che quest'anno gli aspetti legati alla sostenibilità avranno un ruolo (23% forte, 47% ridotto) in relazione ai regali e ai festeggiamenti. Le donne (74%) sono più sensibili al tema degli uomini (64%).
Il 31% acquista i suoi doni in novembre, il 58% nelle prime due settimane di dicembre e l'11% poco prima di Natale. Ma cosa regalare? Secondo il sondaggio si punterà soprattutto su denaro o buoni in denaro (53 franchi in media), giochi (43 franchi), vestiti (28 franchi), alimentari e dolci (26), eventi (19), libri cartacei (19), prodotti cosmetici (19), gioielli (12) nonché elettronica di consumo (10).