I giudici di Mon Repos dovranno pronunciarsi sui ricorsi contro il voto popolare sull'innalzamento dell’età pensionabile delle donne.
LOSANNA - Circa 200 persone si sono riunite stamani davanti al Tribunale federale (TF) a Losanna che oggi dovrà pronunciarsi sui ricorsi presentati contro il voto popolare del 25 settembre 2022 sull'innalzamento dell'età di pensionamento delle donne.
Un'ottantina di presenti si sono messi in fila per entrare nell'edificio dove alle 10.00 è iniziata un'udienza pubblica. «Attendiamo con ansia la decisione e siamo fiduciose nelle nostre argomentazioni. Vogliamo recuperare questo anno di pensione perduto per le donne e ripristinare la fiducia nella democrazia», ha dichiarato Lisa Mazzone, presidente dei Verdi svizzeri, intervistata da Keystone-ATS prima di entrare nel TF.
Altre persone sono rimaste sul piazzale davanti all'Alta Corte. Erano presenti i rappresentanti del comitato referendario e dei ricorrenti accompagnati da sostenitori e da attivisti dell'Alleanza contro l'AVS 21 in particolare.
Votazione «falsata» - Sugli striscioni dei dimostranti campeggiavano gli slogan "No all'AVS 21", "Aumentiamo le pensioni, non l'età pensionabile" e "AVS 65, è ancora no". «La votazione era falsata. Abbiamo votato sulla base di informazioni errate. Ma la pietra miliare della nostra democrazia è la corretta informazione», ha dichiarato Christine, una donna di Losanna prossima alla pensione. «È normale fare ricorso al Tribunale federale».
Isabelle si aspetta che «il Tribunale federale prenda una decisione indipendente». «Speriamo che i giudici non abbiano subito pressioni», dice. Insieme, sognano una seconda possibilità con una potenziale nuova votazione. «E questa volta faremo tutto il possibile per vincere e non aumentare l'età pensionabile delle donne a 65 anni».
Attesa del verdetto - La Prima Corte di diritto pubblico deve pronunciarsi sui ricorsi che chiedono l'annullamento della votazione del 2022 perché basata su previsioni di spesa errate. All'inizio di agosto infatti l'Ufficio federale delle assicurazioni sociali (UFAS) aveva annunciato che le prospettive finanziarie dell'AVS si basavano su due formule di calcolo errate. In caso di decisione positiva, la popolazione sarà chiamata a tornare alle urne, una prima assoluta a in Svizzera.
Gli argometi - All'udienza pubblica del Tribunale federale, il giudice relatore e quello di minoranza hanno presentato i loro argomenti in merito all'annullamento della votazione sull'AVS del settembre 2022. Il giudice contrario François Chaix ha sostenuto che l'errore citato dai ricorrenti non è così grave da giustificare l'annullamento. È vero che il Consiglio federale avrebbe dovuto indicare che le previsioni di finanziamento dell'AVS erano stime, ma questo non giustifica il fatto di mettere in discussione la certezza del diritto, dato che molte delle misure della riforma sono già entrate in vigore.
Il giudice di minoranza Stephan Haag ritiene invece che la corte non debba entrare nel merito della questione. Ha sottolineato che il Consiglio federale non era a conoscenza dell'errore e che questo è stato riconosciuto solo dopo il voto. A suo avviso, gli oppositori alla riforma e l'opinione pubblica avevano l'opportunità di informarsi, rendersi conto e sottolineare che le stime del Consiglio federale si basavano su proiezioni. Inoltre, l'errore non è così grave da giustificare l'entrata in materia.
In base agli ultimi calcoli le spese dell'AVS per il 2033 erano state sovrastimate di 2,5 miliardi al momento della votazione. Il progetto AVS 21 era stato accolto da una risicata maggioranza del 50,6% dei votanti. A seguito dall'ammissione di colpa dell'UFAS, la responsabile del Dipartimento federale dell'Interno Elisabeth Baume-Schneider aveva parlato di «grave errore».