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SVIZZERAIl Tribunale federale ha respinto i ricorsi alla votazione sull'Avs

12.12.24 - 12:57
A chiedere una nuova votazione di Avs 21 erano stati i Verdi e le donne del Ps a fronte dei dati sbagliati forniti dalla Confederazione.
keystone-sda.ch (JEAN-CHRISTOPHE BOTT)
Fonte ats
Il Tribunale federale ha respinto i ricorsi alla votazione sull'Avs
A chiedere una nuova votazione di Avs 21 erano stati i Verdi e le donne del Ps a fronte dei dati sbagliati forniti dalla Confederazione.

LOSANNA - Le donne andranno in pensione a 65 anni. Il Tribunale federale (TF) ha respinto i ricorsi contro il voto popolare del 25 settembre 2022 basato su cifre errate. I ricorsi delle Donne socialiste e dei Verdi erano stati inoltrati in agosto dopo che l'Ufficio federale delle assicurazioni sociali (UFAS) aveva reso noto che le sue previsioni di spesa per l'AVS a lungo termine erano anormalmente elevate a causa di formule matematiche errate.

In base agli ultimi calcoli le spese dell'AVS per il 2033 erano state sovrastimate di 2,5 miliardi al momento della votazione. Il progetto AVS 21 era stato accolto da una risicata maggioranza del 50,6% dei votanti. In attesa della decisione questo giovedì mattina, un manipolo di attiviste hanno protestato con slogan e striscioni.

«Defraudate di un anno di rendite» - «Le donne continuano a essere defraudate di un anno di pensione». È questa la (amara) reazione dell'Unione sindacale Svizzera (USS) alla decisione del TF di bocciare i ricorsi contro la votazione AVS 21. «I giudici di Mon Repos hanno dato priorità alla certezza del diritto rispetto alla situazione pensionistica inadeguata delle donne che hanno pensioni più basse. L'aumento dell'età pensionabile - continua l'USS - è stato un risparmio unilaterale fatto sulle loro spalle».

Gli scenari finanziari errati hanno giocato un ruolo fondamentale nella campagna di votazione per l'innalzamento dell'età pensionabile delle donne. L'USS rimane convinta che il processo di formazione dell'opinione sarebbe stato diverso senza gli errori di calcolo. Dopo la sentenza odierna, i politici hanno un responsabilità ancora maggiore di correggere finalmente il grande divario pensionistico delle donne.

«Decisione vile» - Il sindacato Unia ha definito «vile» la decisione del Tribunale federale. «Ora chiediamo ai politici e ai datori di lavoro misure concrete: salari equi per le donne, il riconoscimento del lavoro di cura non retribuito in tutto il sistema di assicurazione sociale e la fine del deficit pensionistico delle donne. È ora di porre rimedio a queste disfunzioni».

«Questa decisione è l'ennesimo colpo inferto alle donne in Svizzera», ha dichiarato Vania Alleva, presidente di Unia, nel suo intervento al Tribunale federale. «È necessario trovare soluzioni per migliorare notevolmente le loro pensioni. Continueremo a lavorare per questo come sindacati, ma anche nell'ambito di alleanze con tutti i nostri partner».

«Rispetto e pensioni migliori» - Il PS, da parte sua, accetta la decisione del TF di non annullare la votazione sull'innalzamento dell'età pensionabile delle donne. Il partito si aspetta che la maggioranza di destra colmi il divario pensionistico tra i sessi. I socialisti si erano fortemente opposti all'innalzamento dell'età pensionabile per le donne. «Le donne vengono private della pensione per un anno, quando già ne ricevono una inferiore di un terzo rispetto a quella degli uomini», ha ribadito Mattea Meyer, co-presidente del partito.

«Il PS svizzero accetta questa decisione», ha scritto, rimanendo tuttavia convinto che la votazione federale avrebbe avuto un altro esito se le previsioni dell'AVS fossero state corrette. «Spetta ora alla maggioranza di destra in Consiglio federale e in Parlamento garantire l'aumento delle pensioni», ha dichiarato Tamara Funiciello, co-presidente delle Donne socialiste, anch'essa citata in nota.

Stando al partito di sinistra, le donne meritano «rispetto e pensioni migliori». A settembre, il gruppo parlamentare socialista ha presentato in Parlamento diverse mozioni per colmare il divario pensionistico, in particolare per le donne.

«Esigenza di uguaglianza» - Il vicepresidente e consigliere nazionale del PLR Andri Silberschmidt prende atto della decisione del Tribunale federale di respingere i ricorsi contro il voto su AVS 21. Il risultato della votazione non si è basato solo sulle cifre, ma anche sull'esigenza di uguaglianza, a suo avviso. La necessità di intervenire sull'AVS è ancora enorme, ha affermato lo zurighese interpellato dall'agenzia di stampa Keystone-ATS. L'obiettivo è quello di garantire l'AVS alle generazioni future. Anche il Consiglio federale deve recuperare terreno. È necessaria una leadership da parte del governo per affrontare la riforma generale dell'AVS, ha proseguito. Silberschmidt si aspetta proposte concrete per la riforma il prima possibile.

Il respingimento dei ricorsi contro la votazione federale AVS 21 è stato accolto con favore dall'Unione svizzera degli imprenditori (USI). Un annullamento del voto avrebbe comportato uno sforzo sproporzionato e avrebbe sollevato numerosi interrogativi su come procedere, ha dichiarato in un comunicato odierno.

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