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L'autista viaggiava a 80 chilometri orari. Il Tribunale: «Doveva prevedere i rischi guidando così veloce»
Era notte fonda quando, lungo una strada di campagna non illuminata, un uomo di 34 anni alla guida del suo furgone investì un pedone, uccidendolo. L'incidente, avvenuto nel canton Svitto nel giugno del 2023, si è verificato all'improvviso. L'uomo alla guida del mezzo, che si muoveva verso il canton San Galllo alla velocità di 80 chilometri orari, si accorse troppo tardi della presenza di un uomo con una valigia in mano che camminava a lato della corsia di destra dove transitava il mezzo.
Inevitabile l'impatto che ha scagliato il pedone oltre il cofano del furgone e sul parabrezza dell'auto, dove la testa del malcapitato ha sfondato il parabrezza. Poi è stato lanciato in aria e si è fermato solo 42 metri più avanti sulla strada. L'uomo è morto sul colpo.
L'autista del furgone è ora stato condannato perché, nonostante la scarsa visibilità, non procedeva a minor velocità. La sentenza afferma: «era prevedibile per l'imputato in quanto conducente esperto. Doveva dunque fare i conti con il fatto che i pedoni potevano attraversare o entrare in strada al di fuori delle strisce pedonali e che non sarebbe dunque più stato in grado di fermarsi in tempo alla velocità di circa 80 km/h». L'uomo dunque avrebbe potuto evitare l'incidente se avesse guidato più lentamente.
Il Tribunale ha quindi condannato il sangallese a pagare una multa e spese procedurali pari a 25.450 franchi per omicidio colposo. Anche alla vedova della vittima l'imputato deve versare una somma forfettaria di 3.800 franchi per le spese necessarie al procedimento.
