La Camera del popolo ha ribadito che l'imposta va abolita per tutte le residenze. Sarà necessario ricorrere alla Conferenza di conciliazione
BERNA - Sarà necessario ricorrere alla Conferenza di conciliazione per appianare le divergenze che ancora oppongono Consiglio nazionale e degli Stati in merito alla riforma dell'imposizione della proprietà abitativa. Oggi la Camera del popolo ha ribadito che l'imposta sul valore locativo va abolita per tutte le residenze, ossia anche quelle secondarie, e non solo quelle primarie come chiesto dai "senatori".
L'imposta sul valore locativo - un reddito fittizio da cui il proprietario può dedurre gli interessi passivi e i costi di manutenzione - esiste in Svizzera dal 1915. I tentativi di abolirla sono ripetutamente falliti alle urne e in Parlamento. Le Camere federali sono ora tornate alla carica da qualche anno, con la revisione in materia che era già stata approvata di principio da ambo i rami del legislativo.
La decisione odierna del Nazionale per un cambio totale di sistema, che conferma così quando stabilito in precedenza dalla Camera, è subordinata l'introduzione di un'imposta immobiliare speciale. Grazie a quest'ultima i Cantoni di montagna e quelli a vocazione turistica, scettici nei confronti di un cambio totale di sistema in ragione delle minori entrate che rischiano di subire, otterranno una possibilità di compensazione.
Tale eventualità non ha però convinto il Consiglio degli Stati, che venerdì scorso ha nettamente bocciato la nuova tassa con 26 voti contro 15.
Come detto, il dossier va ora in Conciliazione. Alla luce delle visioni diametralmente opposte tra Camera del popolo e dei Cantoni, non è da escludere che la riforma possa venir abbandonata. Tale eventualità è tutto fuorché improbabile. Se dovesse andare così, si resterebbe allo status quo.