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SVIZZERAFallimento Credit Suisse: tutta la verità in un rapporto che scotta

20.12.24 - 10:46
Presentato l'atteso documento della Commissione parlamentare d'inchiesta: critiche all'inefficacia della FINMA e a Ueli Maurer.
Keystone/20 Minuten
Fonte Ats/Ats awp
Fallimento Credit Suisse: tutta la verità in un rapporto che scotta
Presentato l'atteso documento della Commissione parlamentare d'inchiesta: critiche all'inefficacia della FINMA e a Ueli Maurer.

BERNA - Il documento era atteso, e questa mattina gli occhi dell'intera Confederazione sono puntati sulla Commissione parlamentare d'inchiesta (CPI) che è stata incaricata di far luce sull'acquisizione di Credit Suisse da parte di UBS.

La Commissione ha criticato la parziale inefficacia delle attività di vigilanza della FINMA. A suo avviso, le autorità hanno però evitato una crisi finanziaria globale.

In una nota odierna, la CPI sottolinea che all'origine della crisi c'è stata «la cattiva gestione di Credit Suisse per molti anni» da parte dei suoi vertici. La Commissione parlamentare d'inchiesta non ha invece individuato alcun comportamento scorretto delle autorità politiche, che avrebbe causato il naufragio di Credit Suisse nel marzo 2023, ma delle carenze a tutti i livelli.

keystone-sda.ch (PETER KLAUNZER)

Le critiche a Ueli Maurer - Dal documento presentato questa mattina l'ex "ministro" delle finanze Ueli Maurer non esce completamente pulito. La Commissione parlamentare d'inchiesta (CPI) critica la sua comunicazione al Consiglio federale. Le prime informazioni sommarie sono giunte al governo nell'agosto 2022. In seguito ai deflussi di capitale dell'autunno, l'ex capo del Dipartimento federale delle finanze (DFF) ha dato indicazioni all'esecutivo una seconda volta sui problemi di liquidità della banca. Alla fine di ottobre 2022, le comunicazioni sono state ancora una volta sommarie, osserva la CPI.

Maurer ha informato dettagliatamente il governo sulla situazione critica della banca solo all'inizio di novembre, in occasione dell'incontro annuale tra il Consiglio federale e la Banca nazionale svizzera (BNS).

Un lungo lavoro (e due denunce per fuga di notizie)

500 pagine di rapporto, frutto di 18 mesi di lavoro e di incontri settimanali. Quello della CPI sull'affaire Credit Suisse è stato un lungo - e impegnativo - lavoro. Per questo la presidente della Commissione Isabelle Chassot (Centro/FR) ha ribadito: «La nostra presentazione di oggi non può sostiture la lettura del nostro documento». Anche la sicurezza delle informazioni è stata una sfida, ha aggiunto la "senatrice" friburghese, sottolineando l'obbligo di rispettare il segreto della CPI. Due denunce penali sono state presentate a causa di indiscrezioni. E «non tutte le notizie apparse sui giornali erano fughe di notizie», ha detto ancora Chassot. Alcuni erano anche tentativi di controllare la narrazione.

Questa comunicazione «lascia molto a desiderare», critica il CPI nel suo rapporto.Inoltre, l'ex capo del DFF e l'allora presidente della direzione della BNS Thomas Jordan hanno avviato incontri non istituzionali con il presidente del consiglio di amministrazione di Credit Suisse Axel Lehmann alla fine di ottobre 2022. Il contenuto di questi incontri è in gran parte sconosciuto.

Il loro scopo era quello di far progredire la ricerca di una soluzione con Credit Suisse. Secondo la CPI, però, questi incontri sono stati poco utili in termini di gestione della crisi. La circolazione di informazioni non è stata garantita. La Commissione parlamentare d'inchiesta ritiene inoltre inopportuni i commenti positivi espressi in dicembre da Jordan e Maurer nei confronti di Credit Suisse, pur essendo a conoscenza della situazione critica della banca.

keystone-sda.ch (PETER KLAUNZER)

Passaggio di testimone malriuscito - Il passaggio di testimone alla guida del dipartimento non è avvenuto senza intoppi: non c'è stato un vero e proprio passaggio di consegne. Maurer e Karin Keller-Sutter si sono incontrati il 19 dicembre.

La futura responsabile del DFF ha ricevuto brevi aggiornamenti orali sulla situazione di Credit Suisse, definita stabile. Poco prima di Natale e a cavallo delle festività, i due consiglieri federali si sono sentiti telefonicamente. Il consigliere federale uscente ha ribadito che la situazione era stabile, mentre Credit Suisse aveva annunciato di essere in difficoltà durante il periodo festivo.

«Secondo la CPI, l'ex capo del DFF ha chiaramente sottovalutato l'importanza di preparare per tempo il suo successore a un dossier ad alto rischio», si legge nel rapporto. Dal suo arrivo alla guida del Dipartimento federale delle finanze, Keller-Sutter ha tenuto informato un po' più spesso il Consiglio federale sulla situazione della grande banca.

20min/Marvin Ancian

UBS: «Credit Suisse è crollata per errori strategici» - Il rapporto della Commissione parlamentare d'inchiesta (CPI) su Credit Suisse (CS) conferma che la banca è crollata a causa di anni di errori strategici, cattiva gestione e dipendenza da sostanziali concessioni normative.

È la lettura che viene fatta del documento da UBS, l'istituto che nel 2023 ha acquisito il concorrente in una manovra orchestrata insieme alle autorità.Più in generale, UBS afferma di sostenere la maggior parte delle proposte del Consiglio federale per rafforzare la resilienza della piazza finanziaria.

A detta della banca qualsiasi adeguamento dei requisiti normativi deve essere però «mirato, proporzionale e coordinato a livello internazionale».La stabilità finanziaria e i costi economici che derivano dalle misure devono essere bilanciati, prosegue UBS. L'istituto sottolinea che, in seguito all'acquisizione di Credit Suisse, già deve detenere capitale aggiuntivo per circa 20 miliardi di dollari, l'equivalente di 18 miliardi di franchi.

La BNS: «È importante rafforzare la regolamentazione».

È importante trarre i giusti insegnamenti dall'esperienza della crisi di Credit Suisse e rafforzare la regolamentazione in Svizzera: è la prima reazione a caldo della Banca nazionale svizzera (BNS) dopo la pubblicazione del rapporto della Commissione parlamentare d'inchiesta (CPI). Il documento sarà analizzato in dettaglio, ha indicato la BNS all'agenzia Awp. Nel suo rapporto sulla stabilità finanziaria 2024 la banca centrale aveva peraltro già sottolineato la necessità di intervenire nei settori dei requisiti patrimoniali e di liquidità. La BNS partecipa inoltre alla discussioni riguardo ai necessari adeguamenti normativi per far far fronte alle crisi bancarie. Si tratta di intervenire a livello nazionale e internazionale, viene precisato.

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